Così non va e la quinta sconfitta su sei partite ufficiali disputate dall’Unieuro, non mostra neppure un minimo segno di inversione di tendenza. Anzi, la rassegnazione con cui i biancorossi hanno atteso inermi la sirena finale con Cividale, senza alcun sussulto di rabbioso orgoglio pur a risultato ormai acquisito, evidenzia tutto il buio del lungo tunnel nel quale è incappata la squadra di Martino.
Serve trovarne al più presto una via d’uscita che al momento non s’intravede dato che il buio è parimenti mentale e tecnico: uno tira l’altro e pesano equamente sui piatti della bilancia. La fragilità difensiva, le enormi difficoltà a rimbalzo, l’attacco statico e quasi totalmente nelle mani e negli uno contro uno dei due Usa (dei primi 24 punti di Forlì, 21 erano di Allen e Harper), il 2/20 dall’arco che nella ripresa è stato 0/10, l’ormai abituale calo di rendimento e di energie nel secondo tempo, sono tutte causa e conseguenza al tempo stesso. Problemi tecnici che generano sfiducia e sfiducia che acuisce i difetti tecnico-tattici.
Trovare il capo del filo d’Arianna appare un’impresa. Antimo Martino e il suo staff devono però provare a trovarlo nelle prossime due gare che l’Unieuro affronterà da sfavorita con Scafati di nuovo al Pala Galassi e poi a Brindisi. Presentarsi la giornata successiva con una sola vittoria contro Mestre, significherebbe rendere l’incontro un thriller vero e proprio. E forse lo sarà comunque.
Forlì dovrà farcela da sola, ma la parola “mercato” va comunque tenuta in considerazione anche se rappresenta una strada strettissima. Dapprima per ragioni economiche: la Pallacanestro 2.015 ha ridotto il budget per la squadra la scorsa estate, andare adesso a ritoccarla con entrate e conseguenti uscite, significherebbe un extra-budget importante che ricadrebbe sull’anno prossimo. Il club del presidente Giancarlo Nicosanti è in grado di assumersi quest’onere?
La seconda ragione è legata alle regole del mercato stesso. Sino al 23 aprile le società possono fare quattro tesseramenti senior e tre uscite stranieri esclusi. Tanti? Dipende, perché poi per uno che entra c’è chi va piazzato altrove con contratto almeno in parte assunto da un’altra squadra. Poi se l’idea fosse quella di mutare assetto coinvolgendo uno straniero nell’operazione (ad esempio tesseramento di un lungo non italiano per avere quella dimensione interna e quel peso che ora mancano eccome) bisognerebbe attendere sino al 9 gennaio per potere avere a disposizione il terzo visto extraUE. Agire prima significherebbe per forza inserire un giocatore europeo, come Perkovic un anno fa per intendersi e di lunghi “comunitari” in grado di spostare gli equilibri e accessibili per le casse biancorosse, non ne vediamo all’orizzonte. Alternativa: un eventuale centro tagliato dalla serie A dopo la sua 5ª giornata. In quel caso non si spenderebbe il visto.
E il mercato italiano, cosa offre? Molto poco, a parte la guardia Gabriele Stefanini del 1998, tesserato in estate e poi subito rilasciato per problemi fisici da Scafati, ancora free agent, oppure il 32enne centro Matias Bortolin che Scafati stessa libererà. Su di lui però ha già stretto la Juvi Cremona che lo prenderà per lasciare andare Alessandro Morgillo che interessa a Roseto. L’Unieuro per ora attende, ma tempus fugit, stia attenta.
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