Basket A2: Unieuro, un trittico per risolvere alcuni punti interrogativi

Prima Udine e Trieste, adesso nell’ordine Cento, Nardò e derbissimo con la capolista Fortitudo: la stagione regolare dell’Unieuro è nel pieno della sua fase più calda e significativa e le tre partite in otto giorni che da domani la vedranno impegnata, daranno verosimilmente la direzione al cammino dei biancorossi. Se questo sarà un percorso di altissima classifica così come lo è stato durante tutto il girone d’andata, lo si potrà capire con maggiore chiarezza proprio dal trittico che attende capitan Cinciarini e compagni.
Nessuna sentenza definitiva
Ma riuscire a conquistare quanti più punti possibili dalle tre gare in scaletta sabato, mercoledì e domenica prossima, darebbe alla formazione allenata da Antimo Martino una spinta notevole e quella consapevolezza piena che sta cercando. Anche perché, sia chiaro, è un ciclo davvero duro. La Sella Cento è sempre un cliente ostico, lo è tanto più in virtù del fatto che ha più vittorie che sconfitte fuori casa (tre contro due) e che ha appena cambiato assetto (dentro Ladurner e Wendell Mitchell per l’infortunato Benvenuti e Ty Sabin), poi ecco la lunga trasferta per sfidare sul proprio campo caldo quella Nardò che vanta ben sette vittorie consecutive e infine arriva la “madre di tutte le partite” al Pala Galassi contro la capolista Fortitudo. Insomma, una settimana verità si para davanti all’Unieuro.
E la verità, Antimo Martino e il suo staff, e con loro i tifosi forlivesi, la cercano pensando a quanto evidenti siano i margini di miglioramento che la Pallacanestro 2.015 ha ancora.
Inizieranno realmente a essere colmati o resteranno un orizzonte simile a un’utopia? La domanda è legittimo porsela, a maggiore ragione pensando al rendimento del pacchetto lunghi biancorosso. O almeno a quello dei due centri che avrebbero dovuto alternarsi nel ruolo, ma che, quando le partite si decidono, sono la maggior parte delle volte in panchina.
Mai in campo nei finali
Il riferimento è a Giacomo Zilli e Davide Pascolo, anche a Trieste in campo per appena 10 minuti sui 20 finali (3 Zilli e 7 “Dada”) e, comunque, seduti nei momenti chiave del match.
Una situazione che si sta verificando spessissimo. Solo nella vittoriosa trasferta di Piacenza l’Unieuro ha avuto uno di loro due sempre sul parquet dall’intervallo in poi (7 minuti Zilli e 14 Pascolo anche causa uscita prematura per falli di Johnson), in tante altre gare il loro utilizzo è stato minimale. Contro Udine, supplementare compreso, Zilli 5 minuti su 25 e Pascolo appena 4, nel derby con Rimini 9 minuti il primo e 5 il secondo (sempre su 25), a Bologna tre minuti appena a testa nella ripresa e contro Cividale, su un totale di 25 minuti, Zilli ne ha giocati due e Pascolo 4. In pratica Forlì è stata con un assetto piccolo per 19 minuti di ripresa e supplementare. È chiaro che questo significa che qualcosa non va nel loro rendimento e non soddisfa né chi fa le scelte tecniche, né il pubblico. E Forlì deve assolutamente recuperare sui livelli delle loro precedenti stagioni sia l’uno che l’altro. Se ci riuscirà, la stagione potrebbe davvero salire di tono.