Basket A2: Unieuro, questa Rsb Rieti viaggia a suon di triple e a ritmo di Jazz

Scatta domani dal Pala Galassi la fase ad orologio del campionato di serie A2 e per l’Unieuro fresca di primato solitario del girone Rosso, il primo passo del cammino di dieci gare che ora l’attende e che condurrà al traguardo dei play-off, è il più delicato da muovere. Lo è per definizione e anche per memoria: un anno fa, con una formula diversa, l’esordio dei biancorossi nella seconda fase coincise con una sconfitta, quella patita per mano della Vanoli Cremona.

Certo, l’avversaria attuale non è la squadra “pigliatutto” che fu quella allenata da Demis Cavina, ma la Real Sebastiani Rieti si presenta a Forlì con il meritato titolo di rivelazione del girone Verde. Approdata in A2 nonostante la sconfitta dell’anno scorso nelle Final Four promozione di B giocate a Ferrara, la formazione allenata dall’ex Scafati Alessandro Rossi ha chiuso al quarto posto il girone di ritorno lottando ad armi pari anche con Trapani domenica scorsa. Un gruppo profondo nelle rotazione e con un Dna da combattente che lo rende una mina vagante in trasferta dove, sinora, si è imposto cinque volte.

In un girone contraddistinto da punteggi delle partite più alti rispetto a quelli abituali nel Rosso, la Rsb è la seconda difesa, dietro Trapani, a 79 punti concessi di media. L’attacco, invece, ne produce 81.6 a gara e questo grazie soprattutto al capocannoniere dell’A2, l’ex riminese Jazz Johnson che sta vivendo una stagione persino superiore a quella, bellissima, trascorsa in Romagna: per il “folletto” reatino ci sono 20.6 punti di media con il 49% da due, il 43% dalla lunga e 3.3 assist. Un impatto fondamentale per le sorti della formazione laziale, così come lo sta avendo (ed era inevitabile lo avesse) Dustin Hogue: la massiccia ala-pivot ritornata in Italia dopo il triennio in A che lo ha reso il migliore rimbalzista di sempre nella storia dell’Aquila Trento. Con lui, la squadra capitanata da Toto Forray ha giocato ben due finali scudetto e allora c’è tutt’altro che da sorprendersi se stia facendo anche le fortune di Rieti alla media di 12.2 punti (con il 59% nel tiro da due) e 8.9 rimbalzi. Il duello tutto muscoli ed energia tra lui e uno Xavier Johnson in grande forma, rischia di essere determinante ai fini del risultato.

Occhio allo straniero, dunque, ma i laziali sono anche più della loro coppia-faro. Sono, ad esempio, il tiro mortifero di Alvise Sarto (63% di realizzazione su una media di quasi quattro triple scagliate a partita, pazzesco), la bidimensionalità dell’ex forlivese e ravennate Danilo Petrovic (7.9 punti di media col 42% dall’arco), la difesa degli ex fortitudini Italiano e Raucci, i centimetri di Ancellotti sotto canestro, il talento e l’esperienza in regia di Marco Spanghero, altro uomo da 48% da tre.

Ecco, dopo Udine e Trieste, per la terza domenica di fila l’Unieuro sfiderà una formazione che del tiro pesante sta facendo le proprie fortune. Limitate le prime due ai minimi storici – 24% concesso ai friulani e addirittura 16% ai giuliani la settimana scorsa – riuscirà Forlì nella stessa impresa anche con la squadra più precisa dai 6.75 del girone Verde?

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