Basket A2: Unieuro, questa Rsb Rieti viaggia a suon di triple e a ritmo di Jazz
![Jazz Johnson, ora bomber di Rieti, con la maglia di RivieraBanca Rimini nel derby della scorsa stagione all’Unieuro Arena foto Fabio Blaco Jazz Johnson, ora bomber di Rieti, con la maglia di RivieraBanca Rimini nel derby della scorsa stagione all’Unieuro Arena foto Fabio Blaco](http://www.corriereromagna.it/binrepository/768x512/0c40/768d432/none/11807/VCMP/johnson-jazz-3-04-01-23_333917_20240209180356.jpg)
Scatta domani dal Pala Galassi la fase ad orologio del campionato di serie A2 e per l’Unieuro fresca di primato solitario del girone Rosso, il primo passo del cammino di dieci gare che ora l’attende e che condurrà al traguardo dei play-off, è il più delicato da muovere. Lo è per definizione e anche per memoria: un anno fa, con una formula diversa, l’esordio dei biancorossi nella seconda fase coincise con una sconfitta, quella patita per mano della Vanoli Cremona.
Certo, l’avversaria attuale non è la squadra “pigliatutto” che fu quella allenata da Demis Cavina, ma la Real Sebastiani Rieti si presenta a Forlì con il meritato titolo di rivelazione del girone Verde. Approdata in A2 nonostante la sconfitta dell’anno scorso nelle Final Four promozione di B giocate a Ferrara, la formazione allenata dall’ex Scafati Alessandro Rossi ha chiuso al quarto posto il girone di ritorno lottando ad armi pari anche con Trapani domenica scorsa. Un gruppo profondo nelle rotazione e con un Dna da combattente che lo rende una mina vagante in trasferta dove, sinora, si è imposto cinque volte.
In un girone contraddistinto da punteggi delle partite più alti rispetto a quelli abituali nel Rosso, la Rsb è la seconda difesa, dietro Trapani, a 79 punti concessi di media. L’attacco, invece, ne produce 81.6 a gara e questo grazie soprattutto al capocannoniere dell’A2, l’ex riminese Jazz Johnson che sta vivendo una stagione persino superiore a quella, bellissima, trascorsa in Romagna: per il “folletto” reatino ci sono 20.6 punti di media con il 49% da due, il 43% dalla lunga e 3.3 assist. Un impatto fondamentale per le sorti della formazione laziale, così come lo sta avendo (ed era inevitabile lo avesse) Dustin Hogue: la massiccia ala-pivot ritornata in Italia dopo il triennio in A che lo ha reso il migliore rimbalzista di sempre nella storia dell’Aquila Trento. Con lui, la squadra capitanata da Toto Forray ha giocato ben due finali scudetto e allora c’è tutt’altro che da sorprendersi se stia facendo anche le fortune di Rieti alla media di 12.2 punti (con il 59% nel tiro da due) e 8.9 rimbalzi. Il duello tutto muscoli ed energia tra lui e uno Xavier Johnson in grande forma, rischia di essere determinante ai fini del risultato.
Occhio allo straniero, dunque, ma i laziali sono anche più della loro coppia-faro. Sono, ad esempio, il tiro mortifero di Alvise Sarto (63% di realizzazione su una media di quasi quattro triple scagliate a partita, pazzesco), la bidimensionalità dell’ex forlivese e ravennate Danilo Petrovic (7.9 punti di media col 42% dall’arco), la difesa degli ex fortitudini Italiano e Raucci, i centimetri di Ancellotti sotto canestro, il talento e l’esperienza in regia di Marco Spanghero, altro uomo da 48% da tre.
Ecco, dopo Udine e Trieste, per la terza domenica di fila l’Unieuro sfiderà una formazione che del tiro pesante sta facendo le proprie fortune. Limitate le prime due ai minimi storici – 24% concesso ai friulani e addirittura 16% ai giuliani la settimana scorsa – riuscirà Forlì nella stessa impresa anche con la squadra più precisa dai 6.75 del girone Verde?