Basket A2: Unieuro, la battaglia di Udine si vince con difesa e faccia tosta

A un secondo dal week-end perfetto. Quello che ha sfiorato domenica l’Unieuro facendo la sua parte contro Chiusi nella prima delle tre tappe decisive per l’assegnazione dei due pass per le Final Four di Coppa Italia e del migliore ranking possibile in vista della fase ad orologio del campionato di A2. Al successo dei biancorossi, infatti, si sono abbinati due risultati decisamente graditi da Cinciarini e compagni come la sconfitta di Trieste a Cividale e il ko della Fortitudo Bologna a Cento, ma al detto “non c’è due senza tre” è mancato proprio il terzo, e sicuramente più importante, incastro favorevole: una sconfitta di Udine.

Quella che per i bianconeri ad Orzinuovi ha scongiurato Mirza Alibegovic a un secondo dalla sirena finale, con la tripla del sorpasso. Il suo unico canestro da tre del match, ma quello determinante. Quello grazie al quale la Old Wild West di coach Vertemati resta a due sole lunghezze di distanza dai forlivesi con la possibilità, domenica, di agganciarli, o addirittura superarli con una vittoria di almeno 4 punti.

L’ennesimo atto di una saga lunghissima, che parte dalle final four promozione di serie B del 2016 a Montecatini e prosegue, all’insegna della rivalità sportiva e tra tifoserie, sino alla semifinale play-off della scorsa stagione vinta 3-0 dall’ Unieuro, andrà in scena con in palio quantomeno il secondo posto (ma anche la prospettiva di conquistare il primo al termine del girone di ritorno). Il sipario si alzerà nell’unico palasport ancora inviolato di tutta la serie A2 assieme, proprio, a quello di Forlì. È il “Primo Carnera” di Udine, che i ragazzi di Antimo Martino riuscirono ad espugnare dopo decenni proprio nel girone d’andata del torneo 2022/2023, ma che resta sempre ostico per chiunque e non solo per la formazione romagnola.

Lì dentro, l’Apu ha dato il meglio di sé anche quest’anno e le statistiche stanno a dimostrarlo, con una differenza abbastanza marcata tra quelle prodotte in casa dalla Vertemati-band e quelle maturate nelle gare in trasferta. A partire dai punti realizzati, che nell’impianto amico sono tantissimi: 84.4 di media contro i 75.4 delle sfide esterne. Forlì, in questa voce, ha una divario inferiore: 81.2 punti di media in casa, 78 fuori.

Considerando, poi, che davanti ai propri tifosi, i bianconeri subiscono 69 punti a gara, si capisce che per centrare quel successo che ancora non le darebbe la qualificazione matematica in Coppa (servirebbe un ko di Trieste con Rimini), La Pallacanestro 2.015 deve sfoggiare una delle sue difese più ferree. Facendo attenzione a cosa, soprattutto? Al perimetro da dove Udine scocca in media tre tiri più che da due ogni sera. E lo fa con percentuali totali altissime che in casa salgono ancora di più: 8% e primo posto nel girone Rosso, ma 40% “domestico”. Buonissimo, comunque, anche il 56% da due al “Carnera”, cui si contrappone il 50% esterno di Forlì, ma è negli assist che l’Apu spadroneggia: 18.2 di media nel proprio impianto (calano a 12.8 fuori), contro gli appena 11.3 “da trasferta” dell’Unieuro. Ecco perché, dunque, spezzare il ritmo a Udine sarà forse la chiave vera per una vittoria.

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