Basket A2: Unieuro, guarda chi si rivede: l’amato “forlivese” Bonacini

Se non fosse perché arriverà in pullman da Milano assieme ai suoi compagni di squadra, sabato sera il Pala Galassi potrebbe tranquillamente raggiungerlo a piedi o, al massimo, in bicicletta. Già, perché Davide Bonacini, l’ex capitano dell’Unieuro che milita questa stagione nell’Urania, ha scelto Forlì per costruire il proprio progetto di vita familiare e per viverci anche dopo avere lasciato i biancorossi nel 2019. E la sua casa è proprio in via Gramsci, a poche centinaia di metri dal palasport che lo vedrà impegnato da avversario nel terzo turno della fase ad orologio.

Un match importante per gli obiettivi sia di Forlì sia di una Milano che nelle ultime 6 gare ha vinto una sola volta, ma per il play del 1990 un incontro che suscita forti e bellissime emozioni. Inevitabili per chi, in 4 stagioni a partire dal 2015, con la “Pieffe” ha totalizzato 133 presenze mettendo a segno 809 punti e conquistando una Coppa Italia di B e la promozione in A2 al primo anno di vita del club di viale Corridoni. Una fase lunga e felice della carriera, terminata la quale “Bonna” ha sempre militato in A2 tornando, però, solo una volta al Pala Galassi. «Sì, esattamente l’anno successivo alla fine della mia esperienza forlivese quando giocavo a Montegranaro (era il 5 febbraio del 2020, ndr) e da allora non ci siamo più incrociati sino ad adesso - afferma Davide Bonacini - Emozione a parte, il ricordo di quel giorno non è più freschissimo perché sono trascorsi quattro anni: tanti quanti quelli, bellissimi, che ho vissuto in biancorosso. Sabato questa gara da “ex” a casa mia, voglio dunque godermela tutta».

Già, “casa”... In tutte le accezioni del termine per un ragazzo che a Forlì si è fatto amare. «Sono una persona felice perché ho la consapevolezza di avere lasciato un bel ricordo che il passare degli anni non cancella. E constatare che l’apprezzamento si rivolge alla mia persona, ancor prima che a quanto ho contribuito a ottenere per questi colori sul parquet, mi inorgoglisce. Se è vero che la casa è il luogo dove c’è il tuo cuore, allora sì, Forlì è casa mia e chissà che prima o poi non ci torni anche a giocare. Lo spero».

Ovviamente, però, Davide Bonacini sarà su quel campo che lo ha visto protagonista, come portabandiera dell’Urania Milano, una squadra profonda, con altri due “ex” quali Giovanni Severini ed Aristide Landi e due ottimi stranieri come Gerald Beverly e Giddy Potts, ma che sta avendo un rendimento molto altalenante da inizio campionato. «È vero - conferma il play - Quando siamo riusciti a giocare a cuor leggero abbiamo fatto risultato con Torino, vinto su campi difficili quali Treviglio, Rieti, Vigevano e persino Cantù, ma poi abbiamo sempre fatto molta più fatica quando abbiamo affrontato le cosiddette “piccole”. Adesso abbiamo perso continuità, la fase ad orologio è iniziata con due sconfitte e tra noi abbiamo parlato molto per trovare il modo di riprendere una marcia più sicura».

Differenza tra i due gironi

l’incrocio con le squadre del girone Rosso, però, non aiuta. Per Bonacini una differenza di impronta tra i due raggruppamenti c’è e si vede. «Sì, ed è una differenza di impatto fisico che ci ha sorpreso. Anche una squadra non di prima fascia come Nardò è venuta in casa nostra aggredendo, andando forte a rimbalzo d’attacco, lanciandosi sulle palle vaganti. Nelle formazioni del girone di Forlì ho notato molta più “garra” e dobbiamo assolutamente prendere bene le misure a queste squadre se vogliamo lottare per il 4° posto finale del nostro gruppo che, credo, rispecchi il nostro valore».

E l’Unieuro ha questo Dna da lottatrice? Bonacini non ha dubbi: «Eccome, infatti dovremo essere bravi a resistere sin dall’inizio al suo impatto e a limitare al massimo i suoi due stranieri più uno dove quell’americano aggiunto è ancora un super giocatore di nome Daniele Cinciarini». Una Forlì che merita il primato in classifica a detta del suo ex capitano. «Rispetto a quella dell’anno scorso, è una squadra diversa, forse meno tecnica, ma decisamente solida e dura. Mi ha sorpreso rivederla ancora in vetta al campionato, ma se lo merita sia per quello che propone in campo, sia per il lavoro perfetto della società».

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