Basket A2, Se l’attacco di Trieste va a gonfie vele è tutto merito del forlivese Nanni

Rivali sì, nemici mai. Anche se le rispettive strade si sono separate ormai tre stagioni fa, tra Pallacanestro 2.015 e Francesco Nanni il legame di sangue e di passione resterà per sempre. Il forlivese ex assistente allenatore dell’Unieuro sino all’estate 2021, domani sarà l’avversario da battere per la squadra romagnola impegnata nella trasferta di Trieste e lui stesso cercherà di avere ragione della formazione che rappresenta la sua città natale, ma qualunque sia l’esito della sfida che vale il secondo posto al termine del girone d’andata del torneo di serie A2, alla fine si tornerà amici. Come prima, come lo sono, tra l’altro, anche le tifoserie forlivese e giuliana, divise solo dalla speranza che siano i propri colori quelli a sventolare più alti dopo 40 minuti di un match che può dare tante consapevolezze alle squadre di Antimo Martino e Jamion Christian, l’allenatore statunitense alla prima esperienza europea, ingaggiato per cercare di riportare in serie A la Pallacanestro Trieste.

Coach alla pari

A fargli da assistente è proprio Francesco Nanni, assieme e “alla pari” con Marco Carretto. Sì, perché nella Trieste “made in Usa” non c’è distinzione tra vice allenatore e assistente. «Proprio così - spiega il forlivese - tra le tante novità che Christian sta apportando c’è proprio questa: ci dividiamo i compiti tra attacco e difesa e io sono l’offensive coordinator, mi occupo di dirigere l’aspetto offensivo degli allenamenti e del gioco. Sono io che parlo, spiego, correggo e lui interviene di volta in volta quando ne ravvisa la necessità. Questo ruolo mi piace molto e serve davvero tanto alla mia esperienza di allenatore».

Un mondo e un modo davvero nuovi quelli che sta vivendo Nanni, in una città nella quale afferma di trovarsi benissimo. «Perché la qualità della vita è molto alta e poi noi abitiamo tutti in centro, in zona pedonale e al fianco di un tecnico che è una persona super, parla tantissimo con noi assistenti e ci tiene particolarmente a che il clima nella squadra sia sempre positivo».

Adesso si può dire lo sia davvero dopo 4 vittorie consecutive, ma in precedenza, dopo una partenza con 3 successi e 3 sconfitte, lo era stato? «Sì, comunque, perché forse i tifosi sbuffavano perché non avevano ancora focalizzato bene che in questa A2 puoi realmente battere chiunque o perdere da tutti, ma la società ha sempre mantenuto serenità e fiducia. Christian è un coach con idee nuove e il club non vuole limitarne la visione: noi stiamo provando e riprovando tantissimo pensando unicamente a migliorarci, serve tempo, ma la disponibilità dei giocatori è assoluta e, pian piano, stiamo trovando la nostra quadratura».

Caccia al 2° posto

Trieste arriva, dunque, lanciata al duello di vertice con l’Unieuro e in casa si aspetta di fare un ulteriore passo avanti. «Siamo molto carichi, sarà una gara bellissima da giocare in un grande clima al palasport e una partita importante per noi. Vogliamo misurarci l’una con l’altra e vedere a che punto siamo, testando i nostri progressi. Questo pur avendo ben chiaro che l’A2 (conquistata dal forlivese due stagioni fa con Scafati, ndc) non si vince né a novembre né a febbraio, ma solo a maggio e noi, in vista di quel periodo, cerchiamo di aggiungere sempre qualcosa al bagaglio che ci portiamo dietro».

La sfida con la finalista del 2022-2023 è dunque significativa più che pesante. Una Unieuro che per il suo ex assistente allenatore «è perfetta per l’A2 in quanto ricca di giocatori che di questo campionato sono stati protagonisti o l’hanno vinto. Una squadra piena di talento individuale, che anche quest’anno sta vincendo le sue scommesse come nel caso di Federico Zampini e che ha giocatori che possono accendersi e cambiare l’inerzia in ogni momento: penso a Valentini, che noi temiamo perché è un realizzatore e le sue percentuali le alzerà di sicuro».

Per batterla, la ricetta è chiara. «Imporre fisicità in ogni situazione, vincere i duelli in difesa perché se l’Unieuro segna, allora dietro diventa sempre più consistente e pericolosa».

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