Basket A2, L’Unieuro a Trieste si gioca 2° o 3° posto tutt’altro che banali

Non mette in palio nulla, almeno non ancora, ma la sfida di domenica tra Trieste e Unieuro Forlì, squadre rivali sul campo ma unite sugli spalti dallo storico gemellaggio tra le tifoserie, un significato tutt’altro che banale lo ha eccome.
Dopo il successo dei biancorossi contro Udine, sale giorno dopo giorno l’attesa per la trasferta in terra giuliana che chiuderà il girone d’andata di una serie A2 suddivisa, quest’anno, in tre atti. Proprio in quanto diviso in tre parti quasi uguali come nell’incipit del “De bello gallico”, domenica sera il campionato non metterà in palio i pass per le finali di Coppa Italia come nelle stagioni precedenti: questi verranno assegnati alle prime due classificate di ogni girone, solo il 4 febbraio, al termine del girone di ritorno e alla vigilia della lunga fase a orologio di dieci partite.
Ragion per cui, all’atto pratico non conta come virerà Forlì alla boa più vicina, ma ha comunque un valore simbolico e di consapevolezza non sottostimabile.
L’Unieuro balla tra due posizioni
Non può mai girare prima anche in caso di sconfitta casalinga della Fortitudo con Verona avendo perso lo scontro diretto del Pala Dozza, ma può arrivare seconda o terza in base al risultato della sfida con Filloy e compagni. Se l’Unieuro dovesse vincerla, manterrebbe la seconda piazza in solitaria e si accrediterebbe davvero come principale antagonista in regular season dei felsinei.
Se invece i romagnoli dovessero perdere, sarebbero terzi sia nell’ipotesi della parità di classifica con i giuliani, sia nell’opzione dell’arrivo a tre con Udine.
Curiosamente, Pallacanestro 2.015 e Pallacanestro Trieste sono unite dal fatto di avere ottenuto gli stessi risultati nei match contro le formazioni più accreditate per il vertice. Entrambe hanno battuto l’Old Wild West in gare tiratissime, tutte e due hanno perso sia con Bologna sia con Verona. Ciò significa che, al momento, stanno esprimendo anche gli stessi valori? Non esattamente, ma il campionato le mette sostanzialmente sullo stesso piano e allora, il confronto diretto serve a tutte e due: a Trieste per confermarsi con una quinta vittoria consecutiva, sulla strada per esprimere pienamente un potenziale da “ammazza-campionato”, a Forlì per fare il vero scatto di competitività che è il mantra di Antimo Martino.
Che partita ne scaturirà
Sulla carta nel segno delle difese, probabilmente con poche concessioni ai lustrini e molta ricerca della sostanza da parte di entrambe. A fare muovere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra, allora, potrebbe essere non solo come le squadre tireranno, ma anche quanto lo faranno. Ci sono due voci statistiche nelle quali Trieste e Forlì eccellono e sono prime nel girone Rosso di A2: la prima nei rimbalzi d’attacco, ben 14.4 a partita, la seconda nelle palle perse, appena 9.8 a gara. Due voci che significano tiri da effettuare. Quanto meno l’Unieuro concederà sotto i propri tabelloni e quanto più i giuliani riusciranno a sporcare la manovra dei romagnoli, potrebbe decidere l’esito di un confronto che non vale nulla di concreto, ma che pesa tantissimo nella testa