RivieraBanca vuole sfruttare l’occasione

Progetti di vera fuga: la sconfitta di Cividale con Avellino apre la possibilità di uno strappo in vetta alla classifica che la Rinascita vuole subito attuare. A Lecce (ore 18, arbitri Rudellat, Perocco e Yang Yao) i ragazzi di Dell’Agnello devono semplicemente giocare come sanno, contro una squadra, l’Hdl Nardò, che è in crisi prolungata (cinque sconfitte consecutive) e non sembra proprio avere i mezzi e le possibilità per impensierire la capolista, una schiacciasassi da dodici vittorie su tredici e cinque in fila, ultima la “stesa” di Brindisi, l’altra pugliese della A2. «Sì, vogliamo sfruttare l’occasione di andare a +4 sulla seconda, sarebbe ipocrita non ammetterlo - dice proprio il coach biancorosso - ma considerando che Cividale ha perso in casa con Avellino, possiamo ben capire come non ci sia niente di scontato, compresa questa partita che se non affrontata nel modo giusto può rivelarsi molto difficile. Nardò, prima di questa mini-striscia negativa, ne aveva vinte quattro su cinque, ha giocatori con punti nelle mani e in casa sa esaltarsi».
Il team pugliese allenato da Luca Dalmonte è piuttosto “classico”: due americani da 20 punti di media o giù di lì, il play-guardia Woodson (44% da tre) e l’ala tuttofare Stewart, un centro solido ed esperto come Iannuzzi, che “fattura” 12 punti e 8 rimbalzi ad allacciata di scarpe, più un paio di onesti lavoratori come Nikolic e Mouaha, che provano a difendere anche per gli altri e si prendono i “lasciti” offensivi degli americani. «Bisogna stare attenti al loro gioco nei primi secondi dell’azione, perché da lì creano vantaggi, sicuramente in casa hanno segnato spesso anche più di 80 punti quindi tutto nasce dalla difesa, dovremo essere bravi a mettere dei sassolini nei loro ingranaggi per farli andare fuori ritmo» è la ricetta del tecnico livornese, che in settimana ha dovuto fare a meno per qualche seduta di Tomassini (problema ad una spalla) ma che potrà avere la squadra al gran completo con un Robinson sempre più in forma.
Rimini al momento ha una sua identità sia offensiva che difensiva, manda sei giocatori di media in doppia cifra e difende durissimo sul perimetro, costringendo gli avversari a percentuali da tre punti molto basse. «Sono due dati che ci fanno molto piacere perché confermano la bontà del lavoro svolto in settimana - chiude Dell’Agnello - In attacco non ci sono egoismi, spesso tiriamo piedi per terra perché cerchiamo l’extra-pass ed è grazie a questa attitudine dei giocatori che le percentuali si alzano. La pressione sugli esterni è qualcosa su cui abbiamo battuto sin da questa estate perché ritengo che nel basket di oggi bloccare i tiratori da tre sia il primo step per garantirsi una buona protezione. Serve ovviamente organizzazione e disponibilità al sacrificio, ma questa squadra ha dimostrato subito di averla».
Caratteristiche da capolista che si prepara a fuggire per davvero...