RivieraBanca, stavolta non fare scherzi

Gli appelli sono finiti, la sentenza di stasera sarà definitiva. La saga tra Rimini e Brindisi si arricchisce di una “bella” al cardiopalma (ore 20.30), che il Flaminio trasformerà presumibilmente in una bolgia, così come lo è stata al Pala Pentassuglia, dove la Rinascita non è riuscita a chiudere la serie, “stoppata” dalla difesa della Valtur e da percentuali da tre che non le appartengono. Quelle percentuali che stasera si spera salgano, perché – a sensazione – basterà segnare 75 punti per aver ragione di un avversario che non ha molti punti nelle mani e centrare la semifinale.

«Non sono d’accordo sul fatto che dovevamo per forza chiudere la questione a Brindisi – attacca coach Dell’Agnello – perché siamo qui a commentare quattro partite tutte combattute tra due ottime squadre, con grandi giocatori e una forte presenza difensiva di entrambe. Sapevamo che sarebbe stata una serie equilibrata, non dimentichiamoci che Brindisi era additata tra le favorite per la promozione ad inizio stagione. Se tutti i quarti di finale di A2 sono a garacinque, a parte Rieti-Milano, qualcosa vorrà pure dire».

Difende a spada tratta le prestazioni dei suoi ragazzi, il trainer livornese, contento di come il gruppo ha tenuto il campo in entrambi i match giocati in Puglia e convinto che al Flaminio il canestro si possa di nuovo “stappare”. «Loro tendono a chiudersi, a non concederci gioco interno (soprattutto la ricezione in post di Johnson, ndr), così ci ritroviamo tiri aperti che solitamente abbiamo sempre segnato, ma nelle ultime due partite non ci sono entrati. Capita, è il basket. Sono convinto che muovendo la palla come sappiamo fare, anche in garacinque avremo le nostre possibilità e difficilmente potremo tirare così male».

Parliamo pur sempre di una squadra, RivieraBanca, che aveva chiuso la stagione regolare con una percentuale da tre punti superiore al 40%: la tattica di Brindisi di sfidare i triplisti di Dell’Agnello potrebbe rivelarsi arma a doppio taglio, anche perché la Valtur vista in queste quattro partite non pare avere più di 60-65 punti a disposizione. «Sì, ma per merito della nostra difesa – evidenzia l’allenatore biancorosso – Io sono orgoglioso di vedere i miei ragazzi applicarsi dietro come hanno fatto in tutta la serie, evidentemente anche Brindisi lo ha fatto, e così siamo arrivati alla “bella”, che ovviamente siamo contenti di giocare al Flaminio davanti alla nostra gente. Il fattore campo conta, a Brindisi c’era un ambiente molto caldo, adesso torniamo davanti ai nostri tifosi che possono darci la spinta decisiva. Pressione? C’era anche in garauno, non fa nessuna differenza».

Dopo 160 minuti, le due squadre si conoscono ormai a memoria: cosa potrebbe sparigliare le carte? «Sarà ripetitivo, ma nei play-off ogni possesso conta tantissimo, bisogna evitare le palle perse e cercare di segnare i tiri facili». Aggiungiamo noi: Pierpaolo Marini, miglior italiano di A2, non è ancora veramente entrato nella serie. Che sia la serata giusta?

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