RivieraBanca può solo vincere ma ha tanti motivi per crederci

L’alternativa non esiste: bisogna vincere per allungare la serie e mettere i primi dubbi nella mente di Cantù, che ha già l’occasione per tornare in A1 in questa gara3 che si preannuncia ancora più infuocata delle prime due (ore 20.45 al Pala FitLine di Desio, in diretta sui Rai Sport HD).
Dopo i due scivoloni del Flaminio, il secondo davvero inspiegabile (quel parziale di 1-22 risuona ancora fortissimo...), RivieraBanca non può far altro che resettare, ripartire da quanto di buono mostrato in casa e cercare di ribaltare un pronostico che adesso sembra segnato. I buoni propositi, comunque, ci sono tutti. «Io sono molto fiducioso per questa partita proprio perché rivedendo gara2, dico che è stata una delle nostre migliori prestazioni dell’anno a livello di presenza, attenzione, concentrazione e rispetto del piano gara – va controcorrente il tecnico Sandro Dell’Agnello – Siamo riusciti a limitare a lungo il pick&roll di Cantù, tenendo bene a livello fisico e costruendo ottimi tiri. Il problema è stato solo uno: non abbiamo fatto canestro quasi mai. Ma non solo per meriti della loro difesa».
Le speranze passano da qui: può una squadra che in stagione regolare tirava con il 50% abbondante da due e quasi il 40% da tre assestarsi rispettivamente sul 41% e il 22%, addirittura lasciando sul ferro 11 tiri liberi su 28? «Io dico di no, per questo sono ottimista – prosegue il tecnico biancorosso – Badate bene: io ho rivisto la partita e noi abbiamo costruito ottimi tiri in attacco, solo che li abbiamo sbagliati. Tra l’altro siamo riusciti anche ad andare molto spesso in lunetta, anche in questo caso con percentuali deficitarie. Il motivo del ko è da ricercarsi esclusivamente qui».
Con Robinson azzerato dall’arco (0/11 in due match) e Marini in down totale (4/22 dal campo nelle prime due sfide della finalissima), è chiaro che la Rinascita non ha chance contro l’Acqua San Bernardo anche perché nei momenti clou – cioè terzo e quarto periodo – Rimini ha sempre avuto molto dai suoi “big two”, chiamati a risorgere al Pala FitLine nel momento del non ritorno. «Ci sta che qualche singolo non abbia performato come al solito, fa parte del gioco – minimizza il coach livornese – ma è chiaro che questo ci riporta al punto chiave di tutta la serie: non possiamo continuare a tirare così male, credo che sarà molto semplice per noi fare molto meglio, e considerando che in gara2 sarebbe bastata una tripla o due tiri liberi in più per vincere, posso permettermi di credere nella vittoria».
Poi ci saranno gli adattamenti tattici: in gara2 abbiamo visto una difesa diversa sui giochi a due canturini tra De Nicolao e i lunghi, così come l’Acqua San Bernardo ha preferito mandare in lunetta più volte Camara piuttosto che farlo entrare in ritmo, forzando spesso i pick&roll. E’ possibile che Brienza e Dell’Agnello tentino altre soluzioni alternative? «Penso di sì, in 11 sfide di play-off noi abbiamo sempre cambiato e inserito qualcosa di nuovo, fa parte della storia di una serie di post-season. Ma se avremo lo stesso approccio, la giusta determinazione e la voglia di lottare, credo che, con tutto il rispetto per la loro forza, potremo provare a strappare un successo e a guadagnarci gara4. E’ il nostro obiettivo». L’unico possibile, ormai.