RivieraBanca non si nasconde: comincia la caccia alla serie A

La scalata alla serie A inizia dal fortino agghindato a festa: il Flaminio (ore 18) che si presume sold-out e ribollente di passione, attende al varco l’enigmatica Brindisi per garauno dei quarti play-off, che vale già parecchio nell’ottica della serie. La Rinascita esordisce nella post-season dopo quindici giorni di sosta forzata, forse un po’ troppi se dall’altra parte, invece, di match ne sono stati giocati due e vinti entrambi in trasferta ad Avellino e Verona.
Ma questa RivieraBanca, così profonda e forte, non può temere nessuno anche una squadra come la Valtur, che è sicuramente da prendere con le molle ma che è molto più corta di Rbr ed è finita 14 punti dietro in regular season.
Insomma, la sensazione è che a preoccuparsi di più debbano essere i pugliesi, non Marini e compagni. «Siamo consapevoli di affrontare un avversario tosto, che non a caso a inizio anno gli addetti ai lavori pronosticavano tra le favorite per la promozione diretta - attacca Sandro Dell’Agnello - ma allo stesso tempo conosciamo i nostri valori, quello che abbiamo costruito durante la stagione e come ci siamo preparati per questa serie. Gli ultimi giorni sono stato molto proficui, i ragazzi ci hanno dato dentro di brutto, siamo assolutamente pronti per affrontare Brindisi e puntare al passaggio in semifinale».
L’obiettivo è staccare il secondo pass per la A: se in regular-season la cavalcata trionfale della Rinascita era stata vista come una sorpresa e qualsiasi risultato sarebbe andato bene, adesso c’è un po’ di pressione in più. Darà fastidio o sarà da stimolo? «A me fa solo piacere, perché ci siamo costruiti lo status di favoriti sul campo. Non credo che la squadra sentirà il peso, penso che tutti abbiano una motivazione fortissima, la voglia di far bene in questo momento così importante».
Brindisi è una squadra strana, fisica ma anche capace di correre tutto il campo, così come può giocare con un play, Calzavara, di quasi due metri un po’ come fa la Fortitudo con Fantinelli. Poi ci sono Ogden e Vildera che sotto potranno pareggiare la fisicità di Johnson e Camara, ma la coperta di Bucchi è corta se parametrata alle infinite possibilità che Rimini ha nel settore esterni, dove c’è un vantaggio quantitativo e qualitativo notevole. E si sa, nel basket le partite e le serie le vincono i piccoli.
«Loro sono molto quadrati, li ho visti carichi e determinati ma Avellino e Verona erano senza giocatori importanti. Mi aspetto una partita scorbutica, intensa, dove le difese potrebbero prevalere sugli attacchi anche se noi, con la nostra rotazione degli esterni, dobbiamo sfruttare la capacità che abbiamo di creare dei vantaggi. Il focus è tutto su garauno, poi penseremo agli adattamenti».