RivieraBanca ha dato scacco alle rivali con tre semplici mosse

Com’è diventata squadra questa Rinascita che ora viaggia spedita verso i play-off? Otto vittorie nelle ultime dieci partite, battendo anche squadre accreditate (Trieste, Udine, Cantù), ma soprattutto giocando un basket solido, vario, non più legato alla tripla e basta, quando le cose vanno male. E’ probabilmente stato questo, assieme ad un paio di “trovate” sui singoli, ad aver migliorato così tanto una squadra che era partita malissimo, e che ad un certo punto sembrava destinata solo alla lotta per evitare i play-out, mentre adesso neppure il quinto posto del girone Rosso, occupato da Trieste che è 8 punti sopra (ma con un match giocato in più), è impossibile per RivieraBanca, che ha un calendario favorevole e nel recupero con Latina di domenica potrà issarsi al sesto posto solitario.

Zona-press

L’abbiamo vista a Cantù, ma Dell’Agnello, considerando l’avvio difficile contro Vigevano, l’ha riproposta anche domenica scorsa ed è stata una mossa determinante, visto che ha mandato in confusione l’avversario. La “zona-press”, allungata a tutto campo e che si chiude in una sorta di 2-1-2 adattata, è una delle principali novità della Rbr targata “Sandrokan”, un espediente che evidentemente è fatto su misura per i giocatori biancorossi, se è vero che spesso porta a break importanti. Nel recente passato, le variazioni difensive non erano concepite, anche questo può pesare contro avversari magari più fisici, contro i quali la “uomo” a tratti ti manda in difficoltà.

Non solo triple

E’ verissimo che RivieraBanca è squadra dalle spiccate caratteristiche perimetrali, con svariati protagonisti capaci di imperversare da tre punti. Lo stesso Dell’Agnello lo ha spesso ammesso, spostando peraltro Grande in guardia, con Tomassini spesso da play, per sfruttare la mano calda dell’ex Agrigento che anche contro Vigevano ne ha messe un paio da “casa sua”. Ma adesso, quando è in difficoltà, Rimini non si limita a tirare da fuori come faceva forse un po’ troppo, prima: la prima opzione è l’appoggio a Johnson, una sorta di “banca” ambulante, l’uomo che poi decide se andare in uno contro uno (spesso sono due, se non due col fallo) o tornare fuori, la seconda il pick&roll per poi gestirla con gli extra-passaggi. Morale della favola: Rimini tira molto più da due e le percentuali delle prime quattro giornate di orologio ci dicono che lo fa benissimo (56%), mentre dall’arco si può migliorare (27.3%), dato che “regala” un altro margine a Rbr.

Profondità

Se i due americani la fanno da padroni per conclusioni e punti segnati (17 Marks e 15.3 Johnson nelle quattro di orologio), è lampante la profondità del roster biancorosso, con otto giocatori tutti sopra i venti minuti di media (ma l’unico over 30 è Johnson) e Scarponi e Pellegrino quali nono e decimo uomo. Difficile trovare tanti altri team con una così vasta gamma di scelta. Questo, in ottica play-off, può fare davvero la differenza.

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