«Rimini-Forlì in semifinale nobilita tutta la nostra zona»

«Avere un derby Rimini-Forlì in semifinale è, obiettivamente, il non plus ultra e nobilita tutta la pallacanestro della nostra regione. capace di esprimere un livello così alto nel campionato di A2 di qualità più elevata degli ultimi decenni: una qualità destinata, per me, a crescere ancora nei prossimi anni».

Parola di Stefano Salieri

Il coach di Castel San Pietro nelle scorse quattro stagioni ha disputato play-off tre volte con l’Assigeco Piacenza, arrivando a una semifinale promozione contro Scafati persa solo a garacinque. In queste settimane ha visto tutti i match di Unieuro e RivieraBanca e ha un’idea precisa di cosa potrà essere il derby che vale una finale. «Una serie apertissima - ammette - anche se sotto certi punti di vista anche inaspettata. Rimini è stata costruita con bravura da parte di Paolo Carasso, ma anche con ambizioni superiori a quelle del mercato forlivese e se l’Unieuro è arrivata sin qui ha fatto più di quanto pensassi alla vigilia. Devo dire, perciò, che entrambi gli allenatori sono stati bravissimi: Sandro Dell’Agnello a forgiare sin dalla scorsa stagione un gruppo solidissimo, a dargli equilibrio, mentalità, continuità e un bilanciamento sul campo che gli hanno permesso di esprimersi in perfetta linea con le aspirazioni del club, Antimo Martino a fare crescere la sua Forlì sino a giocarsi in modo perfetto la serie contro Cividale, a vincerla meritatamente recuperando mentalmente e nella fiducia tutti i suoi ragazzi. Anche quelli che hanno fatto a volte fatica, ma che si sono presentati al meglio ai play-off ».

Cosa hanno detto i quarti

Già serie tutte sudatissime, ma nelle quali Rbr e “Pieffe” hanno avuto indubbiamente qualcosa in più delle proprie avversarie. «Rimini alla fine ha sfruttato la propria maggiore profondità e un impianto di gioco estremamente solido e pragmatico che, conoscendo i propri punti di forza, sa sempre come sfruttarli. Forlì ha fatto un’impresa rimontando da zero a due ma se l’è meritata tutta poiché, a mio avviso, si è presentata meglio di Cividale all’appuntamento: tatticamente con l’alternanza delle difese ha tolto ritmo alla Gesteco e questa è stata la chiave e, poi, ha giocato benissimo i quarti periodi degli ultimi tre match. Mi è piaciuta tanto».

Due squadre forse stanche, ma animate da grande convinzione nei propri mezzi. «Ovviamente per l’Unieuro sarà importantissimo avere Perkovic, perché Rimini è già più lunga e diventerebbe lunghissima - osserva Salieri -. Però è vero che in questi play-off i forlivesi si sono dimostrati coesi e hanno preso tanta fiducia, energie mentali ed entusiasmo. Penso non solo a Gaspardo, ma anche a Pascolo che ho avuto e so quanta importanza abbia in spogliatoio e in questi momenti e ad Harper che mi piace tantissimo perché in difesa è dappertutto, in attacco è un collante clamoroso e sa leggere al meglio tutte le situazioni di una gara. Rimini, però, ha da inizio anno una grande continuità e obiettivamente è la formazione meglio costruita di tutte».

Salieri vede Rbr in finale

Non solo per talento e capacità balistiche. Per Salieri ha un altro valore che può rappresentare l’ago della bilancia della semifinale. «Non è solo la più completa, ma anche la più potente sotto canestro – spiega -. Se riuscirà a sfruttare il vantaggio fisico dei suoi lunghi e ad essere incisiva a rimbalzo d’attacco, allora potrà imprimere il suo marchio alla serie perché ha anche un’indubbia capacità di variare le situazioni e cambiare i ritmi. Forlì dovrà provare a impedirglielo e dalla sua ha tante carte tattiche che può e sa giocarsi in difesa, ma prima di tutto è necessario che regga l’urto a rimbalzo».

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