Quella spietata, concentrata e quadrata vista a Milano e Cremona o quella un po’ molle, distratta e arruffona delle prime due al Flaminio? Quale delle due versioni della Dole vedremo al Taliercio contro la garibaldina Mestre dell’ex un po’ avvelenato Mattia Ferrari?
Se lo chiedono un po’ tutti, perché fino a qui i biancorossi hanno convinto solo a sprazzi, un po’ come la continuità che, sui 40 minuti, in casa non c’è mai stata, mentre ‘on the road’ sembra che Denegri e compagni siano più centrati.
«Prima di tutto bisogna riconoscere che Rieti e Bergamo sono superiori a Milano e Cremona - spiega Dell’Agnello - però va detto che fuori casa abbiamo disputato due ottime gare mentre al Flaminio abbiamo lasciato un po’ a desiderare e questo dispiace. Ne abbiamo parlato molto in questi giorni, i ragazzi si sono allenati bene e sono pronti per la sfida di Mestre, che non sarà semplice come non lo è nessuna partita in questo campionato».
Con Gora Camara ancora ai box ma sulla via del recupero, toccherà ancora a Simioni e Leardini garantire presenza sotto le plance, visto che ormai si è capito che Ogden predilige agire fronte a canestro e che la caratteristica principale della Rinascita è quella di aprire il campo per armare i tanti tiratori a disposizione, che hanno performato però un po’ a ondate. «Credo che sia soprattutto questione di atteggiamento: non possiamo pensare di stare a uno o due metri dal nostro attaccante, ma dobbiamo pressare sempre 40 minuti, così come facciamo in allenamento. Se alzi il piede dall’acceleratore non le vinci le partite, è inutile farsi belli, specchiarsi e pensare che perché siamo forti e giochiamo di fronte a 3.000 persone allora i due punti saranno automatici. Bisogna sporcarsi le mani, essere intensi: solo così si può eventualmente sfruttare la superiorità tecnica».
Il gap con la Gemini Mestre c’è: la squadra di Ferrari, in striscia da tre match consecutivi (Roseto, Cento e Ruvo di Puglia) è una neopromossa che punta alla salvezza giocando un basket veloce, fatto di possessi brevi e tiri dopo pochi passaggi. Ne beneficia il bomber del team l’ala Usa Keshawn Curry, che ne ha messi 19.5 con 6 rimbalzi e 5 assist di media e che ovviamente sarà l’osservato numero uno. Per far fronte all’infortunio dell’ex Nardò Stewart, Mestre ha tesserato l’ala forte bulgara Ivan Alipiev (ex Latina), ma a livello fisico stavolta Rimini ha un vantaggio netto. «A loro mancano un po’ di centimetri ma hanno vinto tre volte e vanno rispettati. Andremo lì con la massima umiltà convinti che prima di tutto dobbiamo essere gagliardi e far sì che 80 punti ci bastino per vincere le partite».