La Dole che non decolla ha problemi a stelle e strisce

Non decolla la stagione della Dole, che torna da Brindisi con una sconfitta sì a testa alta, ma con i soliti problemi evidenziati in questo primo quarto di stagione. La discontinuità di qualche elemento (Ogden continua a rimanere un mistero, un altro giocatore rispetto a quello ammirato in pre-season), la situazione certamente deficitaria e penalizzante di avere sempre a turno qualche infortunato, sono tutti elementi da considerare anche se non possono più rappresentare un alibi per una società che giustamente, visto il parco giocatori a disposizione, vuole recitare un ruolo da protagonista, in attesa di capire comunque come la Rinascita intenderà muoversi sul mercato.

Nella trasferta infrasettimanale la Dole è rimasta sempre in partita, punita nel momento clou del match dalle giocate decisive degli americani di Brindisi, Copeland e Francis. Non una Valtur irresistibile sull’altra sponda, va detto, aumentando forse i rimpianti per un blitz non impossibile, che avrebbe cambiato e non poco la classifica e la fiducia di una squadra ancora alla ricerca, come detto anche dal suo condottiero Dell’Agnello, della sua vera identità. Proprio il coach livornese nel post partita del Pala Pentassuglia ha parlato di «partita più che buona per 37 minuti, dove a deciderla sono state le triple da marcati dei due americani di Brindisi, mentre noi da liberi non abbiamo trovato la retina». La sensazione è che si sia fatto il massimo per quelle che sono le condizioni attuali, ma su certi campi e contro certe squadre al momento sembra sempre mancare qualcosa, quel passo in avanti in più in termini di continuità e rendimento. Nonostante questo, “Sandrokan” guarda il bicchiere mezzo pieno e le note positive della trasferta pugliese, come l’impiego importante del diciottenne Sankarè, ed i minuti di qualità di Leardini, nello spot di “3”, non il suo ruolo, che sta mostrando incoraggianti segnali di crescita al rientro dall’infortunio. Buone anche le risposte di Simioni e Camara, in una gara sporca, quasi da play-off, senza contare il solito apporto dei tre tenori, Denegri, Marini e Tomassini. «A mio avviso abbiamo disputato una partita di grande spessore, posso solo che elogiare i miei giocatori al cospetto di una delle due favorite per il campionato. Non recrimino nulla, mi è stato chiesto un parere sugli arbitri e di arbitri non parlo, certo abbiamo fatto diversi giri in lunetta con basse percentuali, e in gare equilibrate poi sono punti lasciati per strada che pesano».

Con Robinson ai box (oggi la società dovrebbe comunicare ufficialmente il verdetto medico), e in attesa di sviluppi sul fronte del mercato, la gara di domenica al Flaminio contro la matricola Nardò, cresciuta esponenzialmente da inizio campionato, diventa tanto delicata quanto importante per rimanere agganciati alle posizioni che contano della classifica.

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