Il rilancio Unieuro procede a gonfie vele, la Dole riflette sul futuro di Robinson

Sono passati 2.500 anni da quando Eraclito scriveva «chi non si aspetta l’inaspettato, non troverà la verità», ma questa riflessione sembra quanto mai figlia del presente. Non passa giornata di campionato nella quale l’imprevisto non ci metta lo zampino, al punto che l’inaspettato è la regola e, quindi, la verità di questo campionato di serie A2.

Sorpresona

Dopo nove giornate, potremmo dire finalmente, la classifica ha una regina provvisoria che regna in solitario ed è quella che, per budget, per l’estate travagliata da cui proviene, per i tanti giovani e le ancor più numerose scommesse della sua rosa, nessuno si aspettava in vetta. È la Victoria Libertas Pesaro del miracoloso Spiro Leka, una realtà che più storica non si può, ma che non guadagnava un primato in esclusiva in un torneo di A o A2 da ben 21 anni. L’ultima volta fu alla seconda di ritorno del 2003-2004 ed era la Scavolini di coach Phil Melillo e di una rosa clamorosa nella quale spiccavano Djordjevic, Milic, l’immenso Alphonso Ford, Frosini, Scarone, Malaventura, Andrea Cinciarini e persino, da giovane aggregato, Eugenio Rivali. Paragonare le due realtà sarebbe da denuncia, e allora la domanda vera è: parafrasando l’atletica leggera, questa Pesaro è solo una “lepre”, favorita nella sua corsa dall’avere affrontato sinora solo tre big (Fortitudo, battuta, Livorno e Rimini, da cui ha perso), o può dire la sua nella lotta alla promozione diretta sino in fondo? Ricordiamoci di Rbr, sorpresa d’inizio campionato l’anno scorso eh...

Unieuro in rialzo

Soprattutto, chi ha la regolarità giusta per contenderle lo scettro? Sinora nessuno, al punto che solo Verona ha centrato un filotto di 4 vittorie, per poi perdere da una Milano ultima in classifica e con tre assenti. Ferme a 3 e con possibilità di fare il poker domenica, sono Fortitudo e, sorpresa, Forlì, per la quale è forse presto per parlare di svolta, ma che dopo essersi svegliata ora si sta effettivamente rilanciando. Se di Harper abbiamo già parlato, è sin troppo evidente che il cambio di passo si debba a tantissimi fattori tra cui, non minimizzabili, sono le performance di Simone Pepe e Raphael Gaspardo. Il primo dopo un avvio segnato da problemi fisici e, sicuramente, di inserimento tecnico, nelle ultime quattro partite viaggia a 11.5 punti di media col 36% da tre ed è tornato a “fare il Pepe” in tutto e per tutto. Triple assurde comprese. Il secondo è il barometro per antonomasia. Ora è bel tempo a Forlì anche perché su di lui sembrano essersi dissipate le nuvole. Gaspardo è andato cinque volte in doppia cifra sinora e in quattro occasioni l’Unieuro ha vinto. No, non è un caso.

Rbr, novità in vista?

Difficile, invece, trovare questo tipo di ago della bilancia in Rimini, che è tornata da Livorno avendo davvero poco o nulla da rimproverarsi. Può solo mangiarsi le mani per i due liberi sbagliati da Tomassini nei secondi finali, ma in casa di un’avversaria tutta adrenalina (e talento, vedasi i canestri determinanti di Valentini e Woodson) e alla terza gara in una settimana con due elementi ai box, ha venduto la pelle più cara che mai. Il problema, semmai, è che Rimini non riesce a dotarsi di un preciso e solido Dna tecnico perché da agosto non ha mai avuto per un solo giorno tutti i suoi effettivi in palestra. Dell’Agnello sta facendo il possibile e forse qualcosa in più, al punto che le voci di un suo anticipato e imminente rinnovo contrattuale con la società, non possono che certificare il riconosciuto valore del suo operato. Una situazione del genere, però, rischia di essere troppo limitante e di condizionare pesantemente il cammino, anche perché, dopo il match con Torino, ci sarà un nuovo infrasettimanale. A Brindisi per giunta. E se forse Giacomo Leardini domenica sarà di nuovo della partita, ci riuscirà Gerald Robinson? Il suo problema all’inguine, la cui diagnosi esatta va confermata dopo ulteriori valutazioni, pare stia ponendo Rinascita Basket davanti ad alcune riflessioni: quanto sarà lunga l’attesa? E se gli stop and go che Robinson ha già avuto, si ripresentassero anche nei prossimi mesi? Domande che portano dritte a un’altra: è il caso di aspettarlo o è meglio intervenire con una sostituzione sul mercato? La risposta non tarderà ad arrivare.

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