Dopo il doppio successo interno in quattro giorni e la prima doppietta stagionale, la Dola va a caccia del tris nella tana di una Libertas Livorno con il vento in poppa e a quota 10 come capitan Tomassini e compagni.
Sarà caldissimo il Palamacchia al momento della palla a due, ma in questo autunno senza pace più che la lanciata squadra di coach Diana il vero avversario in casa biancorossa si chiama Dea Bendata. Neanche il tempo di gustarsi i primi segnali di continuità e solidità ritrovate con il ritorno sotto le plance di quel totem Gora Camara che ha riequilibrato i quintetti e il gioco sotto e fuori grazie alla fisicità intimidatoria e al saper “rollare” come nessuno in rosa, che coach Sandro Dell’Agnello dovrà estrarre nuovi conigli dal cilindro per un’infermeria che pare non volere mai svuotarsi: se la buona notizia è che Sankare tornerà nelle rotazioni per garantire qualche minuto di qualità, Rimini dovrà fare infatti a meno del suo “cervello”. Il fastidio sofferto nel terzo quarto con Roseto non è stato ancora smaltito al meglio da Robinson che sarà costretto ai box, con conseguenti straordinari richiesti a Tomassini e Denegri in regia, e a Marini e Pollone. Panchina ancora corta quindi, con obbligo di fare grande attenzione ai falli in una gara che si preannuncia tosta e combattuta. “Sandrokan” non è però tipo che si fascia la testa e preferisce concentrarsi sulle cose buone e il piano gara.
Coach, partiamo dall’infermeria: Robinson, Sankare e Leardini, quale è la situazione? «Gerald ha avuto questo contrasto mercoledì, è ancora fermo e avrà un consulto lunedì o martedì che ci dirà quali sono le sue condizioni. A Livorno non sarà della partita. Assane ieri si è allenato con la squadra e torna a disposizione, vedremo per quanti minuti, Giacomo rientrerà in gruppo la prossima settimana»
Con la rosa ridotta dagli infortuni e Assane al rientro vedremo qualche novità tattica? «Faremo di necessità virtù e qualcosa ci inventeremo. E’ la terza gara in sette giorni con le rotazioni più corte, ma la qualità di chi c’è è molto buona e andiamo a giocarcela alla pari per vincere».
Con la crescita di Camara la squadra sta trovando più equilibrio nella distribuzione del gioco, come aveva sempre detto. «La nostra vera fisionomia non si è ancora vista e non la vedremo finché non ci saremo tutti, ma è indubbio che Gora ci porta quella dimensione interna che non avevamo e siamo molto contenti del suo ritorno. Purtroppo torna il pivot ed esce il play, ma sono cose che capitano anche ad altri, non possiamo farci niente e dovremo essere bravi a superare anche questo».
Intanto è arrivata la prima doppietta stagionale, con due hurrà in pochi giorni. «Abbiamo fatto due belle partite: buonissima con Pesaro e buona con Roseto, che piaccia o meno era il miglior attacco del campionato e l’abbiamo tenuto sotto quota 80 giocando in otto a distanza ravvicinata. Siamo ancora in emergenza, ma, ripeto, ce la giocheremo anche contro Livorno, una squadra solida, ben costruita, completa in tutti i ruoli e meritatamente lì, seconda non per caso: sarà una partita tosta e dura, ma siamo pronti».