Dole e Unieuro, non è solo la difesa il tallone d’Achille

Chi ha fatto davvero 13 in questo campionato di A2? Dopotredici turni nessuna può alzare la mano e dire di esserne l’artefice. Forse neppure la sorprendente capolista Pesaro che domenica ha visto arrestarsi momentaneamente la sua corsa per mano di una rilanciata Cividale. Non possono dirlo, ahiloro, principalmente le due romagnole che continuano a vivere una stagione ben al di sotto delle attese, a partire dall’Unieuro che dopo la terza sconfitta consecutiva rimediata a Bologna, scivola addirittura in 15ª posizione, per proseguire con un Rimini cui ora la classifica “dole”: 10a a -4 dal secondo, è vero, ma con la prospettiva di due trasferte consecutive a Cento e Scafati che non fa dormire tranquilli.

Difesa e straneri sotto la lente

Partiamo proprio dalla squadra di Dell’Agnello, che esce da Avellino con la sensazione di un’incompiuta da aggiungere ad altre, analoghe, recriminazioni di cui questo primo scorcio di stagione non è scevro. Una gara a lungo ben interpretata e pure condotta, ma sul +5 a 5’ dalla fine, qualcosa si è spento all’improvviso ed è calata la notte: 34 punti subiti nell’ultima frazione 22 nei 5 minuti conclusivi lasciano perplessi perché non è il primo black-out stagionale. Rimini non è una squadra costruita sulla difesa, ma con Pollone e Leardini si pensava di avere fatto un passo avanti sotto questo profilo e, invece, nelle trasferte “di peso” i romagnoli non hanno mai subito meno di 84 punti. Vincere fuori, concedendo così tanto, è arduo.

Nei viaggi seguiti all’assenza di Robinson, la media punti incassati è di 85.3 e, in senso generale, senza il suo play Rbr ha drasticamente ridotto anche il numero dei possessi giocati in attacco, andando contro la sua natura. Dopo il match di domani a Cento, serve urgentemente un innesto in regia, anche se, a onor del vero, dopo la sua prova incolore in terra irpina, qualche domanda anche suu Ogden è d’obbligo porsela.

Anche considerando come, nelle cinque gare senza Robinson, il suo rendimento sia andato in calando anziché in auspicato crescendo. Soprattutto in attacco dove non è pericoloso. Su 40 stranieri, l’ex Brindisi è 37° per tiri complessivi dal campo, appena 7.2 a partita, seguito solo da Felder di Pesaro, Smith di Verona e il neo arrivato Rogic di Milano. Per falli subiti, inoltre, è appena 34° coi suoi 2.7. Troppo poco, anche per una squadra con tante frecce al proprio arco.

Forlì rimbalzata

Se Atene piange, Sparta non ride. E viceversa. Lo si può ben dire dell’Unieuro che ha mostrato carattere al Madison contro la Fortitudo, ma ha pagato a carissimo prezzo le sue lacune. Le prime riguardano la difesa, che nel break decisivo dei felsinei, ha perso attenzione in modo fatale. Le seconde riguardano la leggerezza sotto le plance e a rimbalzo. Aspetti decisivi perché le carambole d’attacco catturate da Bologna hanno segnato il senso del match nel primo tempo e, vedasi il tap-in di Anumba, hanno anche chiuso definitivamente i conti.

Purtroppo per i biancorossi c’è ben poco da stare allegri, perché in 13 gare di campionato, la contesa a rimbalzo è stata vinta dalle avversarie dieci volte. Due volte Forlì l’ha pareggiata e una sola, a Torino (40-36) l’ha vinta. Per ben 7 volte, poi, le squadre che hanno affrontato i biancorossi sono andate in doppia cifra per rimbalzi offensivi catturati e al momento le graduatorie statistiche vedono i ragazzi di Antimo Martino agli ultimissimi posti: 17ª piazza nei rimbalzi d’attacco catturati (7.8 di media), 18ª in quelli totali (33.5), 19ª in quelli offensivi (11.1) e complessivi (38.7) lasciati agli avversari.

Al netto delle perduranti difficoltà di Kadeem Allen, la domanda ”dove vai se i lunghi non ce li hai?” è sempre più pressante.

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