Cinque partite ufficiali giocate tra Supercoppa e campionato, tre vittorie nette, due sconfitte in volata. Dunque se contro Cividale e Rieti fosse girato qualcosina per il verso giusto, Rimini avrebbe una coppa in bacheca e il primo posto solitario in classifica. Troppa grazia, certo, infatti la Dole sta pagando quella discontinuità di risultati tipica di questo periodo, comune a tutti visto il grande equilibrio che regna in A2: nessuna squadra imbattuta, dieci con 4 punti (ma saranno undici visto che Bergamo e Pesaro devono recuperare), nove con 2 e la sola Ruvo ancora ai box.
Bene, domani arriva Bergamo e viste le vittoria con Milano e Cremona... «Speriamo di proseguire questo trend positivo con le lombarde - sottolinea Davide Denegri - ma soprattutto cerchiamo la continuità a livello di risultati. Perchè il fatto di aver perso due partite all’ultimo tiro, significa che la qualità c’è stata sempre e se avessimo vinto con Cividale e Rieti non avremmo rubato niente. L’altra faccia della medaglia, sempre in riferimento alle due sconfitte, è che si può fare meglio negli ultimi minuti. Poi se analizziamo la gara con Rieti, quella era già nata male».
Analizzando invece quella di Cremona, la Dole ha confermato che ha le capacità per indirizzare la partita anche in un solo quarto. «Quel +19 nel secondo periodo ci ha permesso di controllare tutta la ripresa: non a caso gli altri tre quarti sono stati in equilibrio. Ma non mi sorprendo, questa squadra ha tanta qualità e giocatori che possono accendersi in qualsiasi momento, quelle fiammate di cinque, sei, sette minuti che fanno la differenza. Ora, come dicevo, ci serve solo trovare la continuità su tutta la partita, anche se alla terza giornata nessuna squadra può averla 40 minuti. La continuità serve sulle 38 partite, ricordiamo che ci sono 76 punti in palio. Non pensiamo allo scorso anno quando Rimini fece una lunga striscia di vittorie poi ha avuto una logica flessione. L’importante è stare sul pezzo, qualche sconfitta può arrivare».
Come state convivendo con l’assenza di Camara? «Per come è stata pensata la squadra è un’assenza importante, Gora è il principale riferimento dentro l’area. Mi piace però sottolineare quello che ci sta dando Simioni, l’unico cinque che abbiamo al momento, o anche l’impegno di Leardini a volte schierato in un ruolo non suo».
E l’inserimento di Denegri? «Procede bene, sto cercando di capire quello che mi chiede il coach, mi ha fatto determinate richieste anche in relazione a quello che è mancato lo scorso anno. Sono arrivato in una squadra che ha fatto la finale, quindi le basi solide ci sono già, si tratta solo di capire dover poter migliorare».
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