Con un gioco da prestigiatore aveva quasi tirato fuori il coniglio dal cilindro, ma la super rimonta dei quattro piccoli più Johnson iniziata sul 66-78 a meno di quattro giri di lancette dalla sirena è morta sulle bombe della disperazione. Rbr è risalita un paio di volte fino al -3 ma il 7/30 dall’arco è stato più mortifero della criptonite per Superman. Peccato, perché Rbr ha condotto fino all’intervallo lungo e se l’è giocata fino alla fine limitando a 8 le palle perse ed equilibrando la sfida dei rimbalzi (32-34).
Mossa preparata o figlia della gara? Sandro Dell’Agnello la commenta così: «Non voglio fare il fenomeno, la realtà è che cerchiamo sempre di tamponare dove non funziona e che di sicuro siamo una squadra che non molla mai: siamo tornati sotto grazie alla nostra indole e abbiamo avuto anche la possibilità di vincerla, ma onestamente gli ultimi possessi li hanno giocati un po’ meglio loro».
C’è una ragione anche in questo e il coach non ne fa mistero. «Abbiamo fatto la partita che dovevano fare. Sappiamo che lo scalino da salire è molto alto, cinque canturini hanno alle spalle diversi anni di A1 e di nazionale e sul parquet si vede. Quello che volevamo fare lo abbiamo fatto, ha funzionato quasi tutto e l’abbiamo tenuta viva tutto fino alla fine, poi ha sparigliato le carte De Nicolao con 9 assist, un po’ evitabili un po’ no: nel momento chiave ci ha punito in ogni angolo del campo».
Se ci si aggiungono un po’ di stanchezza e la giornata non brillante di Robinson e Marini... ma Dell’Agnello non cerca alibi. «Contro la squadra più fisica del campionato paghiamo un po’ dazio, lo sappiamo e la fatica si è sentita, ma non è per questo che abbiamo perso. Non tutti brillano allo stesso modo in tutte le partite, se siamo qui a giocarci la serie A, Robinson e Marini hanno grandi meriti e magari martedì ne faranno 20 a testa. Ma dovremo essere più efficaci nel finale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA