Basket A2, RivieraBanca prova a compattarsi con un occhio sul mercato

Difficile trovare il bandolo della matassa di una situazione, in casa RivieraBanca, che gara dopo gara si sta facendo più intricata. La società è dovuta ricorrere al cambio di timoniere, ma le prime due gare di Dell’Agnello sulla panchina biancorossa hanno palesato le solite lacune, con l’aggiunta però di una dose smisurata di sfortuna in termini di infortuni che hanno giocoforza costretto il coach livornese ad adattamenti estemporanei e situazioni di emergenza con diversi giocatori fuori ruolo. Rimane da capire se e quando la società deciderà eventualmente di intervenire sul mercato. Il diesse Turci parla di «situazione monitorata costantemente» e tutto lascia presagire che qualche mossa verrà fatta. Dell’Agnello, al lavoro con la squadra da due settimane, si è fatto un’idea di «dove possa essere migliorata questa squadra» e la società, al netto della carenza di giocatori importanti attualmente sul mercato, farà di tutto per accontentarlo. «Lo dobbiamo anche verso il nostro fantastico pubblico che continua a sostenerci in maniera clamorosa» la chiosa di Turci. Tutto questo alla vigilia di un altro match durissimo e sulla carta già scritto, ovvero la trasferta a Udine, reduce tra l’altro dal passo falso di Forlì. Non il miglior viatico per una Rinascita incerottata, ferita e alla ricerca ancora della sua identità.

Per la guardia Giovanni Tomassini, uno dei veterani in casa biancorossa, un momento estremamente delicato da doverne uscire solo con la perseveranza nel lavoro e la compattezza del gruppo. «L’umore ovviamente non può essere alto, è innegabile. Nessuno ad inizio stagione si poteva aspettare una situazione di classifica del genere, ma se siamo qui un motivo ci sarà. Dobbiamo calarci in questa situazione, unirci ancora di più e lavorare ancora più duramente per cercare di cambiare l’inerzia di una stagione che in barba alle aspettative ha preso una brutta piega».

La sconfitta di domenica scorsa contro Trieste, superiore in questo momento in tutto e per tutto, ha mostrato una squadra dai due volti, combattiva e volitiva nonostante lo shock per Johnson nei primi due quarti, sfiduciata, imprecisa e in balia dell’avversario nella seconda metà. «I primi venti minuti sono stati gagliardi nonostante la paura per Justin che speriamo recuperi al più presto. Poi ci siamo impauriti davanti alla loro fisicità venuta fuori in maniera importante dopo il riposo, e lì la partita si è spaccata, non riuscendo più a trovare un escamotage per contrastarli. Nella nostra situazione poi, cadono in certi momenti anche le certezze acquisite perché gira tutto male».

Sul come uscire invece da questa situazione di impasse, invece, la trentacinquenne guardia pesarese dall’alto della sua esperienza ha un’idea precisa. «Ovvio che in situazioni come queste rimanere uniti è indispensabile. Gli infortuni non li puoi combattere, sono cose che accadono nello sport, ma ci manca sempre qualcosa e ognuno di noi deve prendersi le proprie responsabilità, nessuno escluso. Dobbiamo trovare la fiducia che manca, poter lavorare magari al completo, e ritrovare serenità».

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