Basket A2, RivieraBanca non vuole certo fermarsi adesso

Sette su nove, ma allungandola a tutto il girone di ritorno più le prime tre di orologio, fa 9 su 14: un ruolino di marcia da altissima classifica, quello della Rinascita che oggi, al Flaminio, vuole confermare quanto di buono visto con Cantù anche da favorita, contro l’ostica Elachem Vigevano (ore 18, arbitri Ferretti, Pazzaglia e Tarascio). La squadra dell’ottimo coach Pansa, infatti, non ha il talento e la fisicità dell’ultimo avversario biancorosso ma guai a sottovalutarla: è stata capace di vincere a Verona, due settimane fa, mentre ha ceduto solo nel finale punto a punto contro la Fortitudo, in casa, domenica scorsa. Insomma, si prospetta quantomeno una sfida intensa, con Rimini che, per forza di cose e per momento di forma, non può che partire con il pronostico dalla sua. «Sì, ma poi bisogna giocare, e vi assicuro che io Vigevano l’ho vista, e se pensiamo ci lasci qualcosa sbagliamo di brutto, rischiamo di farci male - attacca coach Dell’Agnello, uno abituato a guardare di partita in partita - La classifica? So solo che al momento siamo dentro i play-off, con una partita in meno, e che se vinciamo restiamo lì. Per questo l’importanza dei due punti è totale».

Anche Vigevano lotta per la post-season: ottava in solitario nel gruppo Verde, con un bilancio di 10 vittorie e 16 ko, poggia su due stranieri abbastanza solidi, la guardia Ikeon Smith (16.4 punti ad allacciata) e il centro Tyler Wideman (15.3), a fianco dei quali si alternano italiani “tosti”, abituati a lottare. Tra questi, anche due ex riminesi: Michele Peroni, “3” titolare, che ha giocato uno spicchio di play-off 2021 in B con Rbr prima di quella maledetta epidemia di Covid che costrinse la Rinascita al forfait con Piacenza, e Leonardo Battistini, “4” atletico dalla schiacciata facile in maglia Crabs nel 2016-2017. «Come fisicità siamo pari, ma Vigevano storicamente, sin dai tempi della B, è abituata a lottare. Per questo, al di là delle questioni tecnico-tattiche, dico che per vincere servirà una feroce determinazione. Questo può fare la differenza».

Di sicuro con la coppia Marks-Tomassini sui livelli di Cento, è tutto più semplice, in un team che adesso sembra ermetico, capace di continuare a produrre basket anche se subisce o confeziona un break. «Abbiamo messo a posto delle situazioni e possiamo dire di aver trovato la quadra - ammette il coach di RivieraBanca - Tomassini è un talento assoluto, con la palla in mano tra l’altro migliora anche i compagni, mentre Derrick con me ha sempre giocato alla grande, fa almeno 15-17 punti ogni domenica con una continuità invidiabile».

Poi c’è Justin Johnson, l’uomo il cui “fade-away” appare immancabile. «E’ un movimento difficile da contrastare perché lui si butta indietro e tira da sopra la testa, tra l’altro lo abbiamo perfezionato con un aggiustamento e sono contento che gli riesca ancora meglio».

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