Basket A2, RivieraBanca alza la guardia e non si fida di Agrigento

Il vento soffia forte, in direzione play-off. Ma ci sono dieci partite da affrontare per concludere la missione iniziata nel girone di ritorno, a cominciare dalla prima dell’orologio, contro l’Agrigento dell’ex Davide Meluzzi (ore 18, arbitri Caforio, Moretti e Picchi). Inutile nascondersi: RivieraBanca è strafavorita, viene da quattro successi nelle ultime cinque, due contro Trieste e Udine, mentre la Moncada di Calvani - anche lui subentrato in corso d’opera, come Dell’Agnello - ha vinto appena sei partite nel suo girone, perdendo l’ultima, male, a Latina. «Se siamo favoriti ne siamo felici, significa che ce lo siamo meritati sul campo - attacca il tecnico biancorosso - ma poi è il campo a decidere e dico che bisogna stare molto attenti e sul pezzo perché adesso i punti pesano doppio, più si va avanti e più i match diventano duri, sporchi, le squadre si giocano tanto. Chi avrebbe mai pensato a Trapani sconfitto a Cividale? Ecco, antenne dritte e avanti coi nostri miglioramenti».

Che sono tangibili, ma non da “ieri”, bensì da un paio di mesi, se si pensa al record di 7-4 che la Rinascita ha messo a segno nel girone di ritorno. Puntellando la difesa, trovando leadership dai suoi americani, e via via acquisendo tanta fiducia in attacco. «Sì, stiamo bene e dobbiamo proseguire sull’onda di questo entusiasmo - concorda Dell’Agnello - Sicuramente l’essere più solidi dietro ci ha dato anche fiducia in attacco, il basket è così, se per caso non segni per tre-quattro azioni ma difendi bene, magari subisci un 4-0, 6-0, e non un 14-0 come succedeva prima, quando eravamo incerti. Questo fa tutta la differenza del mondo».

La sensazione è che il girone Rosso sia molto più valido di quello Verde, o almeno gli addetti ai lavori così dicono. «Lo penso anch’io, nel senso che ci sono due squadre, Trapani e Cantù, che hanno qualcosa in più mentre nel nostro ce ne sono cinque. In ogni caso Agrigento è una buona squadra che ha diverse possibilità offensiva, sanno colpire da diverse posizioni».

In realtà ha registrato l’ultimo attacco del girone Verde, anche se manda quattro uomini del quintetto in doppia cifra, con Ambrosin, che l’anno scorso ne fece 25 sia all’andata che al ritorno contro Rimini, quale riferimento offensivo di una squadra che utilizza anche la zona. «Non c’è solo Ambrosin, ma anche il play Cohill e il lungo Polakovich, sono abbastanza equilibrati e hanno dimostrato, contro Cremona (l’ultimo successo, avvenuto due settimane fa ndr) di poter dare fastidio a tutti. Occhi aperti, insomma».

Poi c’è ovviamente la sfida nella sfida tra i due ex del match, entrambi in uscita dalla panchina da “sesto uomo”, Alessandro Grande e Davide Meluzzi. Se il primo, però, sembra aver di recente svoltato come tutta la Rinascita, il secondo non ha disputato una grande stagione, assestandosi su medie abbastanza deficitarie. Meglio non lasciarlo entrare in ritmo, comunque: tutti sanno di cosa è capace “Batman” se si accende, anche se questa Rinascita, adesso, ha una corazza di ferro.

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