Basket A2, Grande: “Rimini, qualcosa è scattato”

Non è un caso che la sua prova sia stata l’esatta parabola della partita di RivieraBanca. Trenta minuti difficili, diverse perse sulla pressione di Verona, e un feeling mai trovato con il canestro, strano per un giocatore dalle qualità balistiche importanti. Poi si accende la miccia, un canestro importante per tornare davvero con il fiato sul collo della Tezenis, e le due bombe nel supplementare capaci di ribaltare definitivamente l’inerzia e marchiare a fuoco una partita che al 30’ aveva preso davvero una brutta piega. Per il play Alessandro Grande, davvero una sferzata emotivamente importante sul match e, perché no, sulla stagione dei biancorossi finalmente sbloccatisi dopo lo 0-3 iniziale. «Potevamo affondare e subire, e non lo abbiamo fatto dopo i primi tre quarti obiettivamente molto brutti e difficili, per i quali non si può essere ovviamente contenti. Il gruppo ha però dimostrato compattezza, abbiamo alzato l’energia, il livello fisico, la voglia di aiutarsi, di positivo c’è da conservare la reazione d’orgoglio che la squadra ha messo in campo, un segnale importante che i tifosi si aspettavano».

Dal punto di vista tattico e tecnico, una trasformazione improvvisa e insperata per quanto visto fino a quel momento. «Cambiare su tutti i blocchi ci ha permesso di mantenere gli accoppiamenti e andare meno in rotazione, di mettere il corpo addosso agli avversari - prosegue il play romano - Ci trascinavamo delle scorie, non riuscivamo ad esprimerci, poi la sensazione che ho avuto dall’interno è stata quella che ad un certo punto tutto avesse svoltato sotto diversi profili: un rimbalzo in più, un canestro in più, un aiuto in più, e questo oltre ad unirci e caricarci tra di noi in campo ha trascinato la gente che è stata davvero meravigliosa per tifo e attaccamento. La fotografia più bella che mi rimane è l’invasione di campo, bellissima, come una pentola che bolliva e aveva bisogno di togliere il coperchio e sbloccarsi. L’entusiasmo e la voglia di fare non sono mai mancati, serviva la scintilla. Siamo cresciuti in consapevolezza e fiducia, abbiamo commesso meno errori, ci siamo trascinati e uniti, l’ambiente ha fatto il resto. Il basket è imprevedibile, ma la gara di domenica è stata veramente qualcosa di particolare».

Verso Forlì

Ora sotto con il derby con Forlì, una gara mai banale, al quale i biancorossi arrivano senza quel peso della scimmia che incominciava ad essere sempre più pesante e ingombrante. «Speriamo che sia l’inizio della svolta. Se ognuno di noi riuscirà ad inserirsi al meglio, alzare il proprio livello qualitativo tutta la squadra ne risentirà. Quando riusciremo ad essere profondi e alternare i quintetti, avere piena fiducia in quello che facciamo come accaduto nel finale di partita contro Verona, parleremo di altre partite. Sono contento che nel momento importante abbia trovato i canestri importanti e mi sia acceso, sono venuto qui per avere un ruolo importante in una squadra ambiziosa e cercare di dare il mio mattoncino alla causa».

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