Rinascita e Unieuro, due filosofie opposte a confronto nel derby

Basket

Così lontane, così vicine. In tutto e per tutto, come nello sport si confà a ogni derby, l’appuntamento più agognato, più temuto, più discusso e più vissuto di tutto l’anno. RivieraBanca Rimini e Unieuro Forlì si sfideranno domenica al Flaminio per la settima volta da quando Rbr è tornata in A2 e se il bilancio degli scontri diretti è un tennistico 6-0 per la squadra allenata da Antimo Martino (4 successi in campionato e 2 in Supercoppa), in questo campionato, vuoi per il fattore campo, vuoi per il ruolo di capolista, il ruolo da favorita spetta alla formazione di Sandro Dell’Agnello. Uno dei tanti ex che affollano la rosa riminese assieme al suo vice Sergio Luise, a Stefano Masciadri e Pierpaolo Marini.

Se questo aggiunge ulteriore sale alla partita, dal punto di vista tecnico la sfida propone una chiave di lettura particolarissima e nettissima che non fa che alimentare le aspettative nei confronti del duello in campo. Quello tra Rimini e Forlì incarna in tutto e per tutto l’eterno dilemma: si vince grazie a un canestro in più dell’avversaria o perché se ne subisce uno in meno? Già, perché mai una partita è stata così evidentemente ascrivibile al concetto “attacco contro difesa” come il derby del Flaminio. Se è vero che i numeri non dicono per forza tutto né tutta la verità, in questo caso parlano chiarissimi sia del dna dell’una, sia della natura dell’altra.

RivieraBanca e Unieuro sono i due poli opposti della pila del campionato. Il primo dato è il più macroscopico: dopo 6 giornate Rinascita Basket è di gran il miglior attacco del torneo a quota 86.5 punti di media realizzati e 5 in più della seconda (Cremona), mentre la “Pieffe” è nettamente la migliore difesa con i suoi 69.7 punti subiti. L’unica squadra a tenere le avversarie sotto quota 70 e con ben due supplementari che incidono sul dato.

Non c’è, però, solo il riscontro “macro” a suffragare la tesi, perché spulciando le statistiche la vera curiosità sta nel fatto che in tutte le voci legate all’aspetto offensivo del gioco Rimini primeggia e Forlì si assesta agli ultimi posti del campionato in corso, mentre in ogni dato riguardante l’impatto difensivo, avviene l’esatto contrario: Unieuro superiore a chiunque o quasi, Riviera Banca nella parte bassa delle graduatorie.

Vediamo nel dettaglio, partendo dai padroni di casa. La formazione di Dell’Agnello è quella che tira meglio da tre (43%), con quella di Martino ultima della classe (28%), nella valutazione Rimini è prima (101.7 di media) e Forlì 12ª (84), negli assist gli adriatici sono secondi (19) e i loro avversari noni (14.8), nel tiro da due punti Rbr è 5ª (53%) e l’Unieuro 18ª (46%). In senso assoluto il primo attacco della A2 sfida il 16°.

Rovesciando la prospettiva, le posizioni si ribaltano. Forlì migliore difesa con Rimini 14ª (78.5 punti subiti di media); ospiti di domenica che concedono le percentuali più basse da due punti ai propri avversari (43%), contro padroni di casa che sotto questo aspetto sono 17esimi (54% concesso); forlivesi che sono secondi per minor numero di assist di chi li fronteggia (11.3) e riminesi che sono invece 13esimi (16); valutazione delle avversarie bassissima per i primi (70.8, primato per Forlì) e mediamente alta per i secondi (84.7, 12° posto). Infine i rimbalzi: l’ Unieuro ne conquista più di tutti (44.4 a partita), RivieraBanca è appena 14ª con i suoi 36.

Insomma, chi porterà il match sul proprio terreno di caccia preferito si prenderà i due punti o il derby come spesso accade sovvertirà ogni apparente logica?

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