L’Unieuro ha imparato a soffrire e a vincere con la difesa

Basket

FORLÌ. C’è dentro un po’ della classica “legge dell’ex”, un bel po’ di suspense, un misto di battistiane discese ardite e di risalite, ma alla fine il risultato è quello che in questa prima fase della stagione si è registrato nell’80 per cento delle volte in cui Forlì ha giocato: vittoria biancorossa. E, pensiamoci bene, otto vittorie su dieci partite sono un’enormità a prescindere dal fatto che il ciclo davvero duro, per l’Unieuro, inizi adesso.

Il secondo posto in classifica a due punti di distacco dalla corazzata Fortitudo è un biglietto da visita “deluxe” da mostrare all’ingresso del Pala Verde domenica in occasione del gran galà con Treviso. La Forlì che batte l’Assigeco Piacenza soffrendo, ma comunque portando a casa la pagnotta, è una Forlì che ha dentro un fuoco che arde al di là degli alti e bassi che ancora ne connotano le prestazioni in campo. A pensarci bene è questo che rappresenta il vero cambio di rotta rispetto al passato. Perché sono le vittorie più complicate da ottenere quelle che insegnano di più e rafforzano realmente la spina dorsale.

Mercoledì nel posticipo l’Unieuro ha faticato al cospetto di una squadra sorprendente per la qualità delle letture offensive e per l’atletismo che riesce ad esprimere. Ha faticato soprattutto nell’accoppiarsi difensivamente sulle transizioni avversarie, ma nel quarto periodo è stato proprio con la difesa che ha cambiato l’inerzia del match e ha conquistato i due punti. Segno che il “mantra” di Giorgio Valli inizia a diventare parte del dna del gruppo biancorosso.

E poi ci sono stati gli uomini capaci di imprimerla questa svolta. Uno su tutti: Tommaso Oxilia, l’ex della gara, il ragazzo che, per dirla alla Vinicius De Moraes, “passa per il buio senza paura”. «E’ stata sofferta, sì, ma siamo contentissimi perché abbiamo allungato la striscia e non possiamo chiedere di meglio – afferma l’ala biancorossa -. Sapevamo che Piacenza sarebbe venuta a casa nostra con tanta fiducia dentro, ha messo i bastoni tra le ruote a più di una “big” ma la nostra forza è nell’essere uniti e così riusciamo a trovare il modo di superare ogni ostacolo. Vittorie di questo tipo non fanno che accrescere la nostra consapevolezza, sono veramente felice».

Ora, però, arrivano gli scontri diretti e Forlì ha bisogno di vincerne almeno uno per riuscire a centrare la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Già a Treviso? «Mi aspetto un match molto duro, ovviamente, ma noi ci arriveremo pronti e ne sono certo: ce la giocheremo».

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