Svolta a Rimini, Capicchioni: «Mantenuta la promessa»

Basket

RIMINI. L’acquisto di Michele Maggioli era stato l’unico, vero squillo del Basket Rimini, rispetto alla roboante estate della neonata Rinascita. Poi uno strano silenzio sulla questione allenatore e dall’altra parte uno stop alla presentazione della campagna abbonamenti. Lunedì sera si è scoperto che non era casuale, che qualcosa bolliva in pentola. Luciano Capicchioni ha dunque rinunciato alla C Gold congelando il titolo (già inviata la lettera alla Federazione, probabile ripescata San Lazzaro che avrà Mladenov, Popov, Komazec, Chavdarov) dove ci sarà una sola squadra, Rbr, già dopo i primi vagiti votata dalla maggior parte degli appassionati riminesi. «Tutti mi chiedono perchè sono giunto a questa decisione – dice Lucky – e quando è maturata l’idea di prenderla. La sera prima della presentazione di Rbr (a proposito il nome Rinascita non mi piace, sarebbe meglio continuità...) avevo parlato con il presidente Maggioli per intavolare una trattativa. La mia idea era quella di una collaborazione fattiva tra i tre gruppi (c’erano ancora i ragazzi della Darsena e Corbelli, ndr), purtroppo non c’è stata alcuna possibilità di dialogo e la cosa sembrava finita lì». C’è un altro aspetto che ha indispettito Capicchioni. «Ho sempre detto che sarei andato via, ma alle mie condizioni. Non ho assolutamente accettato l’ultimatum da parte dell’assessore allo sport: quanti soldi ha dato negli anni al Basket Rimini per lanciarmi un ultimatum?» Poi è tornato sui suoi passi. «Avevo un’idea e volevo portarla avanti, nonostante la situazione fosse incasinata. Da anni volevo che si arrivasse a questa soluzione, resa possibile dall’ingresso di nuovi imprenditori che hanno dato respiro alla prima squadra». E il settore giovanile? «Ci saranno due società distinte, non ci saranno interferenze come accaduto in passato, anzi, l’accordo con Rbr prevede che loro abbiano un diritto di prelazione sui nostri ragazzi più promettenti». Sarà socio di Rinascita? «Al momento no, vogliamo vedere come funziona questa nuova realtà. I Crabs diventeranno secondo sponsor, con il marchio del granchio sulle casacche di Rbr. Credo che questo sia il vero e proprio inizio della collaborazione, ben venga questa nuova realtà, era assurdo che ci fossero due squadre a Rimini e nella stessa categoria, era come buttare i soldi, pochi tra l’altro, dalla finestra. In questo modo invece li possiamo investire nel settore giovanile». La sento più sollevato, sbaglio? «È vero, ora non si può più dire che è colpa di Capicchioni. Ero incazzato sì, per come erano andate le cose in campo con la retrocessione, ma soprattutto fuori con quella contestazione che non serviva a nulla, fuori tempo e fuori luogo, e che tuttora ritengo pilotata». Andrà a vedere Rinascita al Flaminio? «Ho mantenuto la promessa che sarei andato via, vediamo se mantengo anche quella di non andare più al Flaminio. Però quel granchio sulle casacche potrebbe farmi cambiare idea. Scherzi a parte, la collaborazione non finisce qui, durante la stagione potrebbero esserci ulteriori sviluppi». Intanto Moreno Maresi, vice-presidente e socio fondatore Rbr, pensa a un segno del destino. «Poche ore del nostro primo allenamento al Flaminio (ieri sera, ndr) si è arrivati a questa svolta, una curiosa coincidenza. Ha prevalso il buon senso, è stato trovato un accordo, nella sostanza abbastanza semplice, che possa accontentare tutti, compresa l’amministrazione comunale che caldeggiava questa soluzione. L’accordo ha durata di un anno? «No, la prospettiva temporale è un po’ più lunga».

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