De Laurentiis si prepara a cucinare Orzinuovi

Basket

FORLÌ. Ha trascorso la notte di giovedì davanti al teleschermo televisivo per fare “indigestione” di Masterchef di cui è appassionatissimo. Il pivot dell'Unieuro, Quirino De Laurentiis, aveva, però un motivo in più per gustarsi la finale della gara tra cuochi dilettanti più famosa al mondo: ospite c'era un amico, lo chef Pino Cuttaia nel cui ristorante di Licata era spesso a mangiare quando giocava ad Agrigento.

De Laurentiis di cucina è appassionato «anche se a Forlì abbiamo molte convenzioni con ristoranti e quindi mi diletto poco» e come compagno di squadra e di reparto ha quel Dane Diliegro le cui creazioni culinarie sono diventate un “must” su Instagram. Lui, però, sconsiglia all'italo-americano di cimentarsi con Masterchef. «Una volta ho mangiato da lui e non è stato affatto male, però la sua cucina non è abbastanza raffinata per un programma del genere».

Meglio pensare ad altre ricette, come quella che servirà domani per battere Orzinuovi all'Unieuro Arena. Quali ingredienti per la vittoria? «Un mix di difesa, aggressività e concentrazione: fondendoli tra loro possiamo raggiungere l'obiettivo. Vincere è importantissimo, anzi direi fondamentale perché la salvezza sarebbe quasi certa, al limite della sicurezza matematica e dopo la sosta di campionato abbiamo preparato questa sfida al meglio, con forte convinzione e determinazione».

Passato questo scoglio, che prospettive avrebbero le successive sei gare? «Ancora non ci penso, ora la testa è solo su Orzinuovi, poi affronteremo una partita alla volta cercando di ottenere il massimo. Lo so che i play-off paiono irraggiungibili, però abbiamo l'obbligo di provarci lo stesso e di impegnarci a fondo per dimostrare ognuno il proprio vero valore. Quello che non sempre è emerso come nel mio caso per tante ragioni, tra le quali l'avere perso quasi tutta la preparazione per noie fisiche. Ora, però, sto bene, mentalmente grazie a coach Valli sono cresciuto molto durante la stagione e in questa fase finale voglio fare vedere quanto realmente valgo».

Superando anche gli alti e bassi di concentrazione che hanno limitato il pivot e tutta la squadra. «Sì, il grosso limite è stato quello. Ci siamo confrontati spesso tra noi sul perché di certi black-out e una risposta precisa non c'è. La concentrazione deve essere massima dal martedì alla domenica per due ore ogni giorno perché ciò che fai in palestra poi te lo porti dietro in partita».

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