Fallimento Fulgor Libertas, anche la nuova società parte civile

Prime schermaglie
Ieri davanti al giudice per le udienze preliminari Monica Galassi (nessuno degli imputati era in aula) sono iniziate le prime schermaglie legali, tra richiesta di non competenza territoriale per i Casagrande e La Mura, che avrebbero commesso i loro eventuali reati non a Forlì. Depositata anche la richiesta di costituzione di parte civile sia da parte dei due rappresentanti scelti tra quelli del Comitato Tutela Abbonati Fulgor Libertas, tutelati in aula dall’avvocato Andrea Romagnoli, sia da altri 4 tifosi, difesi dall’avvocato Vittorio Manes. Ma anche la nuova società cestistica, attraverso il legale Marco Bressanello, ha presentato domanda. Per tutti loro bisognerà attendere il 2 maggio quando il gup si pronuncerà su eccezioni e richieste.
La vicenda
Rischia di finire a processo l’ultimo capitolo della vecchia società di basket della Fulgor Libertas e i suoi ultimi amministratori. Massimiliano Boccio e Mirela Mihaela Chirisi nell’estate del 2014 acquisirono la prima società cestistica cittadina militante nel campionato di serie A2 facendola fallire a inizio gennaio 2015 quando, sommersa dai mancati pagamenti ad atleti, membri dello staff, fornitori e organismi federali, ne venne decretata l’esclusione dal torneo. Un brutto colpo per la città e i suoi tifosi che avevano subito alzato la voce chiedendo di vedere tutelati i propri diritti. Dopo il fallimento decretato dal Tribunale nell’aprile del 2015, era partita l’inchiesta della Procura, che aveva portato alla luce elementi che, secondo l’ipotesi di accusa, avevano evidenziato le irregolarità della gestione Boccio-Chirisi. Adesso il pallino è nelle mani del giudice che il 2 maggio dovrebbe dire se per Boccio, la moglie e gli altri due indagati ci sarà un processo.