Il secondo week-end del campionato cadetto è passato senza grosse sorprese e con una Romagna sorridente, grazie ai successi di Virtus Imola e Faenza. Piange solo l’Andrea Costa, fra l’altro chiamata ora a scontare il proprio turno di riposo. Viaggeranno Ravenna (sabato alle 21 a Caserta) e Faenza (domenica alle 18 a Cerreto d’Esi, ospite di Fabriano), che ha visto la designazione della terna tutta romana Gai, Di Gennaro e Formica. Grande attesa, infine, per il derbissimo al Ruggi fra la Virtus Imola e la solida matricola Ferrara (ko al fotofinish con Livorno e successo a San Severo). Palla a due domenica dalle 18.
Zedda, Vittori e Tambwe: quando i giovani mostrano la faccia tosta

Il borsino romagnolo: chi sale
In un sabato da dimenticare merita la lode nell’Up il giovane Vittorio Zedda, l’unico dei suoi capace di prendere a cornate il muro difensivo della Luiss. Al di là di numeri molto esplicativi (9 rimbalzi, 4 falli subiti e 12 punti in 22’) l’esterno biancorosso ha dato lezione ad alcuni suoi “meno collegati” (con la partita) compagni, di cosa serva in B. Gamba, sfrontatezza ed energia sono più importanti di qualsiasi qualità tecnica e Zedda, che a Jesi aveva toppato l’approccio, senza dubbio non ha paura di prendere due botte dentro l’area, perdere un pallone o commettere errori.
Poca paura ce l’ha anche Enrico Vettori, sempre più braccio armato dei Raggisolaris a punteggio pieno dopo due giornate: a Piombino l’ex Chieti ne ha piazzati 25, fra l’altro con percentuali egregie (7/9 da due e 3/7 da tre). Se le difese avversarie, come successo ai toscani, pensano di aver risolto i loro problemi occupandosi di Fragonara e Van Ounsem, sbagliano di grosso perché Vettori in B è già un primo violino.
Nella sorprendente Virtus Imola che, all’esordio, ha spazzato via Fabriano sarebbe troppo facile indicare gli Mvp Pollini e Melchiorri, allora preferiamo dare la ribalta al lungo (classe 2005) Gloris Tambwe. Chiamato agli straordinari (23’ contro i 22’ totalizzati in sei presenze l’anno scorso a Omegna), causa le precarie condizioni di Boev, il nativo di Pordenone ha stupito: 11 rimbalzi, 3 stoppate, 15 di valutazione e una grande presenza difensiva, nonostante i 198 cm ne facciano un “sotto taglia” per il ruolo di pivot.
Chi scende
Solo note positive nella Virtus, ma dovendo trovare qualcosa che non ha funzionato, indichiamo Marco Mazzoni. Il lungo giallonero è stato condizionato dai tre falli commessi nei primi 3’ e in attacco ha sofferto patendo l’emozione dell’esordio alla prima esperienza lontano dalla sua Empoli.
Sul fronte Faenza dobbiamo ripeterci, perché a Piombino il bomber manfredo Marco Santiangeli ha confermato di non essere partito con il piede giusto offensivamente parlando. Il numero 33 della Tema ha chiuso con un 1/10 dal campo, che fa il paio col 3/11 dell’esordio. Pollice alto per il lavoro sporco (8 rimbalzi e 4 assist).
C’è l’imbarazzo della scelta, in casa Up Imola alla voce delusione ma è impossibile non scegliere Tautvydas Kupstas. Il lituano in 37’ di gioco ha totalizzato la miseria di 6 tiri (tutti sbagliati), 3 rimbalzi, 1 assist e 4 falli subiti. Certo, le sue caratteristiche (ottimo tiratore, scarso costruttore di vantaggi e risibile penetratore) sono note, però l’ex Montecatini deve cominciare a uscire dal ruolo del buon soldatino perché l’Andrea Costa ha bisogno che si prenda più responsabilità e a maggior ragione nei possessi pesanti. Sabato a 7’46” dalla fine l’Up era tornata a -6 (49-55) palla in mano e dopo un time-out si è trovata ad affrontare la zona. Quella era l’azione di Kupstas, Sanguinetti lo sapeva e gli ha passato la palla ma colpevolmente, Kupstas gliel’ha ridata subito indietro, facendo “sbiellare” il play (brutto passaggio in mezzo), il possesso romagnolo e le già fragili speranze di rimonta. La stessa cosa era successa, con modalità diverse, all’esordio a Jesi (tre tiri toccati a Raucci sulle azioni del potenziale sorpasso).