Fermi: «La E-Work ha raggiunto l’obiettivo ma ora serve di più»

«Obiettivo raggiunto, sono soddisfatto». Smaltite le emozioni della bella contro Battipaglia, il presidente della E-Work, Mario Fermi, si gode la salvezza. Un risultato importante e non scontato. «Sono molto contento, abbiamo battuto un’avversaria di tutto rispetto che aveva cambiato pelle diventando temibile soprattutto in casa, ma non solo. I play-out sono sempre un rischio, però la squadra ha risposto alla grande. Ero fiducioso, sentivo l’energia giusta».

Giocando sempre così, Faenza avrebbe potuto puntare ad altri traguardi. «Abbiamo perso diverse partite in volata, ma l’atteggiamento non è mai mancato. Alle ragazze, quasi tutte nuove, non ho nulla da rimproverare. Anzi, delle tre stagioni di A1, questa è stata la migliore. Non va dimenticato che l’abbiamo affrontata con risorse ridotte rispetto a quella precedente, che al contrario considero la peggiore».

A proposito di budget, le nuove disposizioni fissano in 400 mila euro il limite da cui non si può scendere per disputare la massima serie. «Siamo attorno a quella cifra, ma per affrontare il campionato con serenità e fare il salto di qualità cerchiamo l’aiuto degli imprenditori faentini. Oggi solo uno dei nostri quattro sostenitori principali è di Faenza, gli altri, partendo dal main sponsor, sono di fuori. Mi aspetto una risposta forte dalla città».

L’anno prossimo ci saranno tre retrocessioni (sempre che ai nastri di partenza si riescano a trovare 14 squadre) e con una sola promossa dalla A2, dal 2025/2026 avremo una serie A a dodici squadre. Gli altri due campionato nazionali saranno la serie A1, con dodici squadre e la serie A2, composta da 24 squadre divise in due gironi da dodici. Insomma, una mezza rivoluzione rischiosa. Se le cose si infileranno per il verso corretto, la E-Work ripartirà da coach Seletti, che ha fatto un buon lavoro e che ha un altro anno di contratto. Accanto a lui, il nucleo delle italiane: quasi tutte hanno manifestato la volontà di restare. Per quanto riguarda le straniere, è quasi scontata la conferma di Cvijanovic, meno quelle di Niemojewska e Dixon. Arrivata a stagione in corso, la polacca era partita benissimo, poi ha avuto un calo, ma nel complesso è stata positiva. L’americana si è rivelata una scommessa vinta. «Non boccio nemmeno Booker, tagliata perché non era funzionale alla squadra, ma si è sempre impegnata, comportandosi con serietà e professionalità esemplari».

Prima della rosa viene la categoria. «Ci prendiamo un paio di settimane di riposo e di riflessione. Alla serie A1, che abbiamo conquistato e difeso sul campo ci teniamo davvero e faremo di tutto per mantenerla. Ma non dipende solo da noi».

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