E-Work orientata verso una dolorosa autoretrocessione in A2

Fumata nera. Il conclave manfredo non ha ancora scelto a quale campionato iscrivere la E-Work nella prossima stagione. Autoretrocessione in A2 o di nuovo A1, splendidamente confermata sul campo?
Al momento, sembra prevalere nettamente la prima ipotesi, ma il presidente Mario Fermi sta proseguendo il vorticoso giro di incontri con istituzioni, sponsor (reali e potenziali) e vertici federali nel tentativo di non dover dire addio al massimo campionato. Tuttavia, lo stesso presidente è alquanto drastico e perentorio.
«Oggi abbiamo il budget per disputare l’A2, se non ci saranno novità chiederemo il riposizionamento in questo campionato, come hanno fatto diverse società. Con il nostro legale, esamineremo le Disposizioni organizzative annuali della Fip (che usciranno domani, ndr) e valuteremo il da farsi».
La decisione andrà compiuta entro maggio e comunque sarà presa prima, anche perché a metà giugno il Consiglio federale di esprimerà sull’eventuale richiesta di riposizionamento. L’accoglimento della domanda è probabile, ma non scontato. Le motivazioni addotte dal sodalizio manfredo saranno due, la prima di natura economica, l’altra progettuale. «In ogni caso - continua Fermi - ripartiremo da coach Seletti e dalle giovani. Una delle due comunitarie sarà Scekic, resteranno con noi anche Brzonova e Cappellotto, mentre Franceschelli e Porcu hanno dato addio al basket giocato».
Si sta lavorando anche alla conferma di Jakpa e Turel, però attratte dalle sirene della A1. Quanto a Seletti, buon per Faenza se rimarrà, ma sarebbe singolare se il miglior coach dell’anno non allenasse in A1. Bizzarrie di un movimento sempre più in crisi che tra rinunce eccellenti e ripescaggi mancati, nell’ultima stagione ha presentato ai ranghi di partenza dell’A1 11 squadre anziché le 14 previste. E Faenza sembra essere la prossima “vittima autodesignata”.
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