E-Work Faenza: il riposizionamento in A2 non è più scontato

Sgradite sorprese dietro l’angolo? L’interrogativo serpeggia da qualche giorno: il riposizionamento della E-Work in serie A2 non è più così scontato come si pensava. Il club manfredo ha inoltrato alla Fip una richiesta chiara e circostanziata, basata su solide fondamenta di carattere economico e progettuale, i precedenti dovrebbero tranquillizzare, ma dai palazzi romani c’è da aspettarsi di tutto. I dubbi verranno sciolti solo il 17 luglio, alla riunione decisiva del Consiglio federale.
Il presidente faentino Mario Fermi si dimostra ottimista, ma cauto. «Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare non ci resta che aspettare. Abbiamo costruito una squadra con scommesse, ma intrigante per l’A2 e su misura per la nostra filosofia societaria. Se sarà A1 e mi auguro di no, la rosa non cambierà. Inseriremo solo Scekic dalle giovanili, il budget non ci consente altro».
Senza la E-Work, salvo improbabili ripescaggi, la massima serie si ritroverebbe a 11, eventualità che Fip e Lega vorrebbero evitare, anche in vista dell’annunciata riforma dei campionati dal 2026-27. In A2 dopo Udine e La Spezia, anche Mantova e Padova hanno rinunciato, con Treviso in stand by. Il fresco bronzo della nazionale agli Europei non può e non deve far passare in secondo piano lo stato di sofferenza di un movimento che ha bisogno di una svolta.
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