E-Work, 100mila euro per giocare ancora in A1

Mollare di maggio, ci vuole tanto, troppo coraggio... Il presidente Mario Fermi non si arrende e in questi ultimi giorni del mese proverà a mantenere la sua E-Work in serie A1. «Occorre un budget da 450-500mila euro, ce ne mancano circa 100mila. Se li troveremo bene, viceversa siamo già pronti con la domanda per il riposizionamento in A2, che dovrà essere presentata entro metà giugno. I “vecchi” sponsor saranno ancora con noi, a cominciare da E-Work, ma ci vuole dell’altro».

In ogni caso, sarà un successo. «Sì, perché siamo una realtà viva e piena di entusiasmo. Il nostro progetto incentrato sulle giovani andrà avanti comunque». Il primo punto fermo è un punto esclamativo: coach Paolo Seletti. «Siamo ovviamente felicissimi della sua conferma, che verrà formalizzata a breve. Resteranno anche Cappellotto, Brzonova e Scekic, mentre tra i volti nuovi ci sarà la guardia classe 2006 Martina Guzzoni, in arrivo da La Spezia, su cui avevamo già puntato gli occhi l’anno scorso. Fantini volerà in America, ancora incerta Turel. Il resto del mercato dipenderà naturalmente dalla categoria in cui giocheremo, ci stiamo muovendo su entrambi i fronti e ci faremo trovare pronti».

La filosofia manfreda è chiara. «Divertirci lavorando con le giovani. Siamo la squadra che ne ha fatte giocare di più, davanti a Campobasso e Battipaglia. E continueremo su questa strada, in A1 o in A2. Faremo ancora la serie B e potenzieremo ulteriormente il settore giovanile. Negli spareggi nazionali Under 19 contro il Geas, al Bubani c’erano 500 spettatori, uno spettacolo».

Verso la riforma

Martedì Fermi ha partecipato alla riunione della Lega Basket a Bologna, dove sono state illustrate le novità relative ai campionati. In particolare, dalla stagione 2027/2028 la serie A2 sarà a girone unico con 16 squadre: una bella dieta dimagrante, visto che attualmente, e anche l’anno prossimo, sono previsti due gironi da 14 squadre ciascuno. E la A1? L’intento è di tenerla nell’immediato a 14 o 12 squadre: la seconda ipotesi è più verosimile della prima e il rischio che il massimo campionato sia destinato a perdere sempre più interesse, oltre che protagoniste, è decisamente concreto. Anche per questo, l’eventuale riposizionamento in A2, per la E-Work non sarebbe una sconfitta.

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