Basket A1 donne, la E-Work in versione ridotta sfida Brescia nell’Opening Day
Scatta oggi alle ore 15, con E-Work-Brescia, il 94° campionato di A1. Quest’anno sarà più che mai anomalo, con sole undici squadre al via e nessuna linea di demarcazione tra piani alti e bassifondi: le prime otto ai play-off, le ultime tre ai play-out, con l’unica retrocessione.
Palcoscenico l’Rds Stadium di Sampierdarena, struttura che ospita soprattutto concerti, ma stavolta lascerà spazio al basket rosa. La truppa manfreda è partita alla volta della Superba ieri pomeriggio e in serata ha partecipato alla presentazione del campionato e alla premiazione degli Oscar 2024, accompagnate dalle note immortali di Fabrizio De André.
Sarà una E-Work ammaccata, con Porcu, Fantini e Cappellotto out, Jackson e Brzonova in dubbio ma verso il sì.
«Le giocatrici che si sono allenate con continuità sono in buona condizione - commenta coach Paolo Seletti – quelle che hanno lavorato meno sono ovviamente più indietro e ancora in fase di rodaggio. Si respira un bellissimo ambiente, la gente vuole arrivare fino in fondo, provare a giocarsela e competere per tutta la stagione».
Brescia sarà un’avversaria tosta. «Ha sette giocatrici di rotazione e sono tutte estremamente esperte, a cominciare dall’ex Tagliamento che vorrà fare senz’altro una buona partita. E poi, vicino a canestro la greca Louka, che già l’anno scorso ci aveva fatto molto male, l’ucraina Yurkevichus, sempre utilissima, l’americana Johnson e il solido play spagnolo Estebas. Completano le rotazioni la garanzia Tassinari e la giovane Nikolic, ottima tiratrice. Noi dovremo fare una gara di grande dinamismo, tecnica e con buone percentuali, indirizzandola verso l’esaltazione delle nostre caratteristiche. Non potremo certo buttarla sull’esperienza. Come in tutte le partite d’esordio, ci saranno probabilmente alti e bassi, da una parte e dall’altra».
Le altre partite: oggi alle 17.15 Geas-Schio, alle 19.30 Venezia-Derthona; domani alle 16 Battipaglia-Alpo, alle 18.15 Campobasso-Sassari. Riposa San Martino di Lupari.
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