Dell’Agnello, gioie da derby: “L’ultima partita pessima di Rimini risale al Medioevo”

Basket

Umori per forza contrastanti condiscono le analisi lucide e serene della sala stampa. Sandro Dell’Agnello si gusta una vittoria in rimonta che rappresenta una bella dose di autostima: «Eravamo reduci da due battaglie con Bologna e Cividale e non avevamo il serbatoio pieno. Nei primi due quarti loro hanno dominato a livello di energia, poi i miei ragazzi, che conosco e ammiro, hanno tirato fuori risorse insospettabili. In più questa zona che ogni tanto facciamo ha messo in crisi Forlì. Siamo stati bravi a non esagerare col tiro da fuori e tutto sommato alla fine questa vittoria l’abbiamo meritata».

Una gara dall’andamento schizofrenico, poi sul +16 di casa, la Dole si è rialzata grazie a un magnifico Denegri che ha compensato gli stenti di Marini: «Denegri ha fatto una super-partita. Lui non si abbatte se sbaglia un tiro e quello seguente lo segna. Marini? Non è facile giocare da ex in questo ambiente. Mi è piaciuta l’energia che i ragazzi hanno trovato nella ripresa e il fatto che la nostra zona abbia pagato tantissimo. Un mio vecchio allenatore, quando facevamo la zona, ogni volta cambiava una regola e noi giocatori non ci capivamo niente. E lui diceva: “Bene, se non ci capite niente voi, figuriamoci gli avversari...”. E la nostra zona con un lungo in punta ha pagato eccome. Complimenti a Ogden, davvero super a rimbalzo».

Dopo 5 vittorie di fila, che consapevolezza ha adesso Rimini? «Ora pensiamo di vincere sempre, crediamo in ciò che facciamo e l’ultima partita pessima che abbiamo fatto risale al Medioevo».

Martino guarda avanti

Antimo Martino incassa la sconfitta dopo una gara in cui comunque ci sono stati buoni segnali: «Mi dispiace commentare di nuovo una sconfitta, anche se la voglia non è mai mancata. Purtroppo i 13 tiri liberi sbagliati pesano molto, sono errori che sono arrivati soprattutto quando Rimini si è rifatta sotto innanzi tutto per suoi grandi meriti. Abbiamo subito 86 punti e sono un problema, ma sono legati alla grande qualità dell’avversario».

Il quarto fallo di Stephens sulla tripla di Ogden in avvio di ultimo quarto ha spostato parecchio? «Ho scelto Gaspardo come 5 tattico come già visto in altre occasioni. Del Chiaro non entrato? Preferisco non parlarne, ho fatto una scelta e può piacere o no, ma non abbiamo perso perché lui non ha giocato. Siamo contenti della prova di Stephens avviando un processo di cambiamento che dobbiamo andare a completare». E l’impressione è che dal mercato arriverà qualcosa d’altro sugli esterni.

Si aspettava di più dai suoi tiratori negli ultimi minuti? «Purtroppo quando c’è stato il break di Rimini abbiamo sbagliato dei tiri da tre aperti. Per costruire il nostro break abbiamo speso tanto e forse siamo andati oltre le nostre possibilità tecniche e fisiche. Premesso tutto questo, complimenti a Rimini».

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