Basket donne, tutti Fermi dopo la salvezza: è a rischio la A1 della E-Work?

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Tra le pagine chiare e le pagine scure. Il presidente della E-Work, Mario Fermi, si gode la meritata salvezza, raggiunta dopo un turbinio di emozioni, tra paure, incertezze, sospiri di sollievo, ricadute e infine gioia liberatoria. «Una grande soddisfazione, perché nella sfida decisiva la squadra ha dato tutto ciò che poteva e doveva dare. Ringrazio anche il pubblico, che non ci ha mai abbandonato, e gli sponsor, a cominciare da quello principale, senza il quale in A1 non ci saremmo mai arrivati». La sconfitta in garadue a San Giovanni Valdarno aveva alimentato una certa ansia. «Ero molto preoccupato, però abbiamo fatto quadrato, con un confronto franco e costruttivo, da cui la squadra è uscita sfoderando una prestazione impeccabile, dove tutte hanno dato un contributo importante». Un plauso va a coach Giovanni Sferruzza, che ha preso in mano una patata decisamente bollente, gestendola al meglio. «Assieme a Cristina Bassi, ha fatto bene, cambiando qualcosa e lavorando in maniera diversa sia in allenamento, sia in partita. È riuscito a coinvolgere e a responsabilizzare tutte le giocatrici». Resterà a Faenza? «Sì al 100%. In quale ruolo, dipenderà dal campionato che disputeremo». L’iscrizione alla serie A1, infatti, non è scontata. «Ce la metteremo tutta e sono convinto che ce la faremo. Purtroppo, però, ci sono ancora parecchie incognite dal punto di vista economico. Su che budget potremo contare? Sulla base dei nuovi parametri federali, quanto ci verrà a costare una giocatrice fra ingaggio, contributi previdenziali e tesseramento? Indipendentemente dalla categoria in cui giocheremo, dovremo ridurre i costi rispetto a questa stagione. A luglio bisogna iscriversi, spero che entro un mese il quadro possa essere sufficientemente chiaro». C’è più di una società che potrebbe rinunciare, come Costa Masnaga l’anno scorso. Incombe anche la riforma dei campionati. «Tra due anni avremo una serie A di Eccellenza, una serie A di “seconda fascia” e una serie A2 a due gironi, tutte con dodici squadre e già dalla prossima stagione avremo tre retrocessioni. Faremo una valutazione pure su questo». La rosa manfreda è comunque destinata a cambiare sensibilmente, anche nel caso, che tutti si augurano, di conferma in A1. L’addio di Davis è sicuro, quello di Kunaiyi-Akpanah quasi. «Per Pallas arriveranno delle richieste economiche che difficilmente riusciremo a sostenere. Spero di confermare Hinriksdottir e buona parte delle giocatrici italiane. Entreranno delle giovani di talento e prospettiva».

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