Basket B, Drocker: «L’Andrea Costa deve riscattare il ko di domenica»

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Gian Marco Drocker avete smaltito la delusione per l’incredibile sconfitta contro Mestre?

«L’amarezza non va via quando perdi così, anzi più passa il tempo e più aumenta. Era una partita importante, l’avevamo in controllo e non dovevamo farcela sfuggire».

Secondo lei cosa è successo per sprecare un +19 al 30’ in casa?

«Difficile dirlo, non esistono certezze. Principalmente, abbiamo creduto di avercela fatta con troppo anticipo. Era la terza partita in otto giorni, giocavamo al Ruggi e a +19 ci siamo rilassati. Poi bravi loro, perché 33 punti in 10’ bisogna pur sempre segnarli e magari contro un avversario, di bassa classifica, non l’avremmo pagata così a caro prezzo. Mestre è forte e l’ha dimostrato».

Non è la prima volta che alzate troppo presto le mani dal manubrio, come mai?

«Quando ci troviamo avanti in modo netto, nelle nostre teste scatta qualcosa. E poi non siamo bravi a ripartire in fretta, abbiamo bisogno di tempo, ma domenica di tempo ce n’era poco e in quei 10’ ci siamo mangiati tutto il vantaggio».

In quel maledetto ultimo quarto lei non ha mai tirato quando invece si prende sempre le responsabilità maggiori, se n’era accorto in campo?

«Sì e aggiungo che avevo tirato appena una volta nel terzo. Non è che ho rifiutato tiri o fuggito delle responsabilità, io aspetto tutta la partita proprio per averle quelle responsabilità e i tiri nei finali sono quelli che mi piacciono di più. Mestre ha difeso molto forte su me, con l’obiettivo di togliermi la palla e noi siamo stati bravi a sfruttare i vantaggi presi con altri giocatori, così nel quarto periodo ho preferito non forzare e continuare a giocare allo stesso modo. Tornando indietro qualche tiro lo forzerei, ma in quel momento era giusto insistere sulle situazioni che ci avevano mandato a +19».

Domenica vi aspetta un derby cruciale, riuscirete a reagire?

«La voglia di farci perdonare è tanta, ma il campo è difficile e l’OraSì motivatissima e fa della fisicità il punto di forza. Però è una partita che non possiamo sbagliare, punto e basta».

Come si mettono in difficoltà?

«All’andata la cosa che mi colpì di più di loro fu l’atletismo. Ravenna ci metterà le mani addosso e userà le maniere forti. L’obiettivo è giocare il nostro basket 40’: quando ci riusciamo creiamo problemi a tutti».

Il momento difficile è superato?

«Non è stato facile, soprattutto a livello mentale, perché non mi era mai capitato di stare fuori per un guaio fisico. A novembre avevo ritrovato il mio ritmo abbastanza in fretta, a gennaio ho avuto più problemi. Io ho bisogno di allenarmi bene e di giocare bene, perché poi se le cose non mi vengono, tutto si complica. Credo di aver imparato parecchio da questo periodo e in futuro spero di non ripetere gli stessi sbagli».

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