Basket B, Bernardi ha battuto il Covid: «Prima o poi andremo in A2»

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Arrivano segnali contrastanti dalla lotta al Covid di RivieraBanca, che continua a fare i conti con un focolaio molto aggressivo che non solo ha decretato la parole fine alla stagione sportiva dei biancorossi, ma li sta mettendo a dura prova dal punto di vista sanitario. Mentre all’interno del roster sono ancora molto numerose le positività, con i giocatori che stanno osservando i rispettivi periodi di quarantena, il vicepresidente Moreno Maresi rimane ospedalizzato e la situazione è seria ma comunque sempre sotto controllo. Chi invece sembra aver superato la parte peggiore della malattia è il tecnico Massimo Bernardi, primo soggetto del mondo Rbr a contrarre il Covid ormai tre settimane fa, anch’egli costretto al ricovero nei giorni scorsi. «Sono stato colpito da polmonite bilaterale, ora va meglio ma sono distrutto fisicamente e ci vorrà tempo per recuperare al 100% – questo il racconto del capo allenatore riminese – Sono stato ricoverato una prima volta in ospedale due settimane fa per poi essere dimesso perché dalle lastre effettuate non sembrava ci fosse nulla di grave, ma dopo pochi giorni sono dovuto tornare perché non respiravo più ed è stata individuata la polmonite. In totale ci sono rimasto 7-8 giorni, per fortuna sono stato dimesso giovedì scorso e continuerò le cure da casa: mi sono negativizzato dal Covid ma continuo a sentire gli effetti di questa malattia, soprattutto stanchezza fisica e difficoltà respiratorie». Cosa ne pensa di quanto successo a livello sportivo alla sua RivieraBanca? «Queste sono riflessioni ancora a caldo, ci vorrà un po’ prima di poterle fare a mente lucida. C’è sicuramente grande tristezza e senso di ingiustizia, anche se le regole le sapevamo fin dall’inizio. L’unica cosa positiva è sapere di avere una grande società, una grande città e degli splendidi tifosi: l’anno prossimo ci riprenderemo quello che è nostro, andremo a vincere il campionato». La squadra avrebbe avuto le possibilità per battere Piacenza in semifinale e puntare all’A2? «Assolutamente sì, per un anno avevamo lavorato per questo obiettivo e la squadra era pronta sotto tutti i punti di vista: fisico, tecnico, tattico, morale e di testa. Ce la saremmo giocata alla pari con Piacenza, poi ovviamente non si sa mai quello che può succedere perché anche loro sono una signora squadra, ma avremmo sicuramente avuto le nostre chanche». Com’è stato coordinare il lavoro a distanza durante garadue e garatre della serie con Cremona insieme al resto dello staff? «I primi giorni di positività non stavo male, la situazione è poi peggiorata giorno dopo giorno ma sono stato in collegamento costante con Brugè, Middleton ed il resto dello staff per le ultime due gare della serie. La squadra era pronta ed il piano partita era chiaro, Simone e Larry sono stati bravissimi così come i ragazzi: staff e squadra hanno fatto un lavoro eccellente e ci eravamo guadagnati meritatamente l’accesso alla semifinale». L’ad Paolo Carasso ha dichiarato che se si presenterà l’occasione, Rimini giocherà in A2 nella prossima stagione. Cosa potrebbe significare questo per la squadra e per la città? «Siamo nelle migliori mani possibili, abbiamo una società eccezionale che sa quello che deve fare e farà sicuramente la cosa giusta. Quello che posso dire come allenatore, ma parlo anche a nome di staff e giocatori, è che qualsiasi campionato faremo il prossimo anno lo faremo per vincere e saremo competitivi ad altissimi livelli».

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