Basket B, arriva la corazzata Rieti: Raggisolaris con fiducia

Basket

Riattaccata la spina alla presa per una vitale per quanto parziale ricarica, Faenza cerca oggi di raggiungere la terza “tacca”, ospitando al PalaCattani (ore 18, arbitri Berlangieri di Milano e Pulina di Torino), la Sebastiani Rieti.

Con i due acuti con Luiss e Civitanova, liquidate con ritrovato carattere ed applicazione in difesa, i neroverdi hanno palesato una caratura che stona con la condizione di classifica attuale. Da dimostrare resta però la comparabilità dei Raggisolaris con le squadre migliori del campionato ed il match odierno (come quello di domenica prossima, con la Rbr) potrà conferire contorni più nitidi a ciò che i manfredi potranno diventare “da grandi”.

I reatini, partiti come una collezione di giocatori di categoria superiore, sono passati attraverso vicissitudini altalenanti che li hanno consegnato ad una deludente quinta piazza, e maquillage della rosa, ma la situazione è virata sul sereno con la striscia aperta di 4 vittorie e l’aggiunta di un altro elemento “vip” come il centro Marco Maganza, ex Andrea Costa: «Le cose per loro sono migliorate con un cambio di strategia - racconta coach Garelli - ovvero dando più spazio ai loro “under” di grande qualità, come Dieng o Piccin, che mixati agli elementi di maggior esperienza, hanno fornito lo sprint per vincere partite in maniera perentoria. Col rientro di Ndoja e l’ingaggio di Maganza, li affronteremo al gran completo, ma non mi metto a fare la conta dei loro elementi potenzialmente decisivi. Noi, con i due successi, abbiamo compiuto un “atto dovuto” per risollevarci dai bassifondi, ma la vera svolta può arrivare solo se riuscissimo a battere colpi con squadre di livello più alto. Dobbiamo consolidare i progressi di tenuta difensiva, che ci permettono di gestire meglio i passaggi a vuoto in attacco, pur essendo consapevoli che loro di talento possono battere anche difese ben fatte. Se ciò accade, la nostra bravura dev’essere di non abbatterci e di restare dentro al piano gara. Non sarà semplice, ma i progressi vanno dimostrati e consolidati quando c’è maggior difficoltà».

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