Basket A2, Unieuro e Rinascita ora fanno due conti tra Coppa e play-off

Basket

Un doppio turno casalingo per rilanciarsi dopo un passo falso inatteso. Due partite davanti ai propri tifosi per dare continuità alla prima doppietta stagionale consolidando la propria posizione e, semmai, alzando lo sguardo verso chi, sino a Natale, sembrava quasi irraggiungibile.

E’ ciò che accomuna e al contempo distingue, il momento e il futuro prossimo di Pallacanestro 2.015 Forlì e Rinascita Basket Rimini, uscite con stati d’animo differenti dalla prima giornata di campionato del 2024, ma ambedue pronte a sfruttare l’occasione che il calendario propone loro: due gare sul campo amico.

Doppio bivio importante

L’Unieuro, dopo essere inciampata a Cividale ed avere perso la vetta della graduatoria, ora appannaggio esclusivo della Fortitudo passata a rullo su una spenta Udine, avrà dapprima un delicatissimo scontro al vertice con Verona, poi una gara sulla carta molto più agevole contro una Chiusi ormai in caduta libera.

RivieraBanca, invece, ribaltata a proprio favore la differenza canestri con cento e salita quindi all’ottavo posto, avrà altri due scontri diretti, ma al Flaminio: sabato sera contro Cividale e a seguire Nardò.

Insomma, non sarà un momento decisivo della regular season visto che dopo queste due sfide ne mancheranno altre 12, ma è di certo un bivio importantissimo per l’una e per l’altra.

Forlì si è complicata la vita

La squadra di coach Antimo Martino deve reagire dopo la prestazione a bassa soglia d’intensità che le è costata la detronizzazione. Si avvicina Verona che è l’avversario peggiore, ma al tempo stesso migliore, che potesse capitarle tra qualche giorno. Peggiore, certo, perché si tratta di una delle formazioni più fisiche e atletiche del girone Rosso e queste qualità l’Unieuro le ha pagate a carissimo prezzo nella partita d’andata, nell’unico match in cui davvero è stata in affanno continuo. È, però, anche l’esame migliore per capire quanto, dopo il sabato negativo di Cividale del Friuli, i biancorossi riusciranno a giocare una partita dura, intensa, reattiva e attenta. Ovvero quanto riusciranno a mostrare quel carattere e quella solidità che le han permesso di andare oltre a tanti limiti sino a conquistarsi il primato dell’A2 “rossa”. Senza quelle caratteristiche, Forlì è una squadra buona, ma di certo non ottima.

Coppa Italia nel mirino

Vincere con Verona a questo punto diventa fondamentale, poi, per continuare a sperare nella conquista di una delle prime due piazze che valgono l’accesso alle finali di Coppa Italia e una fase ad orologio più morbida. Il ko di sabato, però, complica e di molto i piani, perché la sconfitta subita da Udine rappresentava una grande chance e non è stata sfruttata. Valentini e compagni avrebbero potuto portarsi a +4, assicurandosi un margine importante in vista dello scontro diretto del “Carnera” del 28 gennaio.

Così, invece, rischiano di essere superati dai friulani, così come da Trieste che deve recuperare il match con Chiusi prima dello scontro diretto in Romagna del 4 febbraio. Insomma, dal secondo al quinto posto, tutto è possibile, un successo a Cividale avrebbe logicamente limitato i rischi.

Rinascita, è qui la svolta

Dopo il derby perso con Forlì il 23 dicembre, i musi erano lunghi in casa riminese, ma la ragione diceva che tanto, tantissimo, sarebbe passato dalle quattro partite successive alla sfida con i cugini di Romagna. E così sta puntualmente confermandosi essere, perché il fatto che RivieraBanca fosse comunque in crescita era inoppugnabile e le due trasferte di Chiusi e Cento potevano comunque rappresentare la svolta anche per una squadra che ancora, fuori casa, non aveva mai vinto.

Sensazione confermata non solo dal duplice successo, ma anche dalle prestazioni fornite da Marks e soci, che hanno saputo guidare ritmo e inerzia delle sfide, che hanno avuto la tanto sospirata personalità nei minuti finali, che hanno smorzato sul nascere tutti i tentativi avversari di ribaltare un copione che li vedeva quasi sempre a rincorrere. Quattro punti in classifica che diventano pesantissimi e hanno un doppio, benefico effetto. Dapprima portano il vantaggio sull’ultimo posto a otto lunghezze (che poi sono dieci considerando il 2-0 su Chiusi), poi permettono a Rimini di agganciare i play-off sorpassando la Benedetto XIV in virtù della differenza canestri favorevole nel doppio confronto.

Altra differenza da sistemare

RivieraBanca è in vantaggio con la formazione di Mecacci, ma anche con Chiusi, con Orzinuovi e ora aspetta al varco Cividale che la segue a due punti. All’andata fu -5 dopo un tempo supplementare con Rimini che sprecò un cospicuo vantaggio e il giorno dopo saltò coach Mattia Ferrari, ora con un successo, meglio se con uno scarto superiore a quello d’inizio novembre, le sabbie mobili del fondo classifica sarebbero ben più lontane. E se, tra due settimane, al Flaminio cadesse anche Nardò, ecco che anche il settimo posto sarebbe più alla portata. In sostanza, ora che Rimini è finalmente in ballo per poter dire la sua anche per i play-off, basta cambiare una vocale per far sì che inizi davvero il “bello”. Il resto la squadra di coach Dell’Agnello pare averlo già cambiato.

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