Basket A2, Unieuro e Rbr, il campionato segna l’ora esatta

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Guardi l’orologio e sorridi. Perché l’ora che segna è esatta, sia che ti chiami Unieuro, sia che tu sia RivieraBanca.

Sarà così ancora quando le sue lancette inizieranno a muoversi e, dopo dieci giri del quadrante, scandiranno l’ora dei play-off? È quanto Forlì e Rimini auspicano, avendo buone ragioni per pensare che così sarà se guardano a se stesse e a come giungono all’inizio della seconda fase del campionato di serie A2. Quella che incrocia il girone Rosso con il Verde, quella in fin dei conti, davvero decisiva.

Un gennaio d’oro

Prima ancora di analizzare il cammino che attende le due romagnole, è proprio come si presentano allo start del cosiddetto “orologio” che merita uno sguardo attento. A partire da quello da porre a due classifiche: quella finale della regular season e quella invece limitata esclusivamente al girone di ritorno.

Analizzando la prima, Pallacanestro 2.015 e Rinascita Basket hanno ottenuto tutto ciò che volevano e anche di più, perché il primo posto solitario di Cinciarini e compagni va oltre ogni immaginazione estiva e il settimo (ma raggiungendo Piacenza sesta) della squadra di Sandro Dell’Agnello è il massimo risultato possibile se solo si pensa a qual era la situazione a dicembre. Per entrambe è stato un gennaio d’oro, culminato in due vittorie a testa di enorme peso specifico con l’accoppiata del Friuli, Udine-Trieste. Un binomio schiantato, c’è poco da girarci intorno, dalle due anime biancorosse di Romagna.

Un ritorno da 17 vittorie

L’altra classifica da rimirare è quella delle undici gare del girone di ritorno che per Forlì e Rimini è stato quello della grande svolta.

L’Unieuro l’ha vinto a mani basse, con 20 punti conquistati, ben quattro in più di Verona e Fortitudo. Un gradino più sotto c’è proprio RivieraBanca, che ne ha totalizzati 14, gli stessi di Udine e ben 10 in più rispetto al bottino dell’andata.

Con un record di sette vittorie e quattro sconfitte, Tassinari e compagni sono stati la quarta forza del campionato dopo il giro di boa. Quello che volevano essere sin dall’inizio? Forse, ma adesso lo sono e affrontarli, per chiunque, può rappresentare un problema.

L’orologio di Forlì

Con il primato raggiunto domenica grazie al dominio su Trieste e il ko della Fortitudo, l’Unieuro si è guadagnata il teorico vantaggio di non affrontare la schiacciasassi Trapani. Neppure ai play-off, finale compresa se adesso la squadra di Antimo Martino riuscisse a difendere il suo trono avendo di conseguenza la prima testa di serie di uno dei due tabelloni-promozione.

In questa nuova fase non ci saranno turni infrasettimanali e salvo dirette Rai del venerdì, si giocherà sempre di domenica o di sabato, come nel caso della terza giornata che vedrà l’Unieuro ricevere alle 20.30 l’Urania Milano. Ospitando al Pala Galassi le cinque formazioni del girone Verde che la seguono in classifica e viaggiando sui campi delle ultime cinque dell’altro raggruppamento, il cammino dei forlivesi inizierà domenica dalla sfida interna con la 4a della classe, la Real Sebastiani Rieti della supercoppia di stranieri formata da Jazz Johnson (ex Rimini, top scorer del girone Verde) e Dustin Hogue. Prima trasferta ad Agrigento (10a), poi Milano in casa il 24 febbraio, Luiss Roma (8a) nella capitale il 3 marzo, in casa con Torino domenica 10 prima della Coppa Italia e quindi, di domenica in domenica a partire dal 24: a Casale Monferrato, con la Juvi Cremona, a Vigevano, big match casalingo con Cantù (2a) il 14 aprile e chiusura a Latina il 21.

Sfidare le migliori del gruppo “gemello” in casa è un vantaggio, andare sul campo delle ultime può esserlo al patto che sia chiaro come, per queste squadre, e la loro caccia alla permanenza in A2, ogni punto conquistato sarà di platino. Anche quelli ai danni di Forlì.

Rimini e la seconda fase

In una classifica che dal sesto al decimo posto vede cinque squadre racchiuse in quattro punti, quelli in palio nella fase ad orologio e che si sommeranno alla graduatoria in essere, possono fare in ogni momento la differenza tra un destino da play-off e uno da girone infernale per la salvezza.

Marks e soci dovranno conquistarli sin dall’esordio interno di domenica con Agrigento, l’ex squadra di Alessandro Grande che fu già avversaria di Rimini nella seconda fase della scorsa stagione. Nell’ordine arriveranno poi la trasferta a Rieti (domenica 18), la nuova casa di Jazz Johnson, l’impegno casalingo contro un altro ex, Bobby Mladenov e la sua Latina ultima in classifica (ma la data del 25 potrebbe subire variazioni), il difficile viaggio a Cantù (3 marzo) e prima della sosta per le finali di Coppa, il duello con Vigevano al Flaminio (domenica 10). Si ripartirà da Cremona il 24 marzo, per poi andare a chiudere con Casale Monferrato in casa il giorno di Pasqua, Torino al Parco Ruffini (7 aprile), Luiss Roma (dove il vice è Alex Righetti) da ospitare a Rimini il 14 e trasferta al Palalido di Milano all’ultima. Calendario ostico o abbordabile? Poco importa se Rimini resterà quella di oggi.

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