Basket A2, Uniero, RivieraBanca e OraSì hanno trovato i leader

Basket

Un occhio sul presente e l’altro sul futuro. La pallacanestro romagnola si accinge a vivere l’ultima giornata della prima fase del campionato di serie A2, proiettandosi già su quella successiva e proprio per questo ciò che il campo dirà domenica vedendole protagoniste, è essenziale. La corsa al 6° posto di Fortitudo e Rimini è ancora aperta e incerta e a dirigerla, guarda caso, sarà anche l’Unieuro dato che a RivieraBanca non può fare affidamento solo su una propria vittoria. Ravenna, invece, ha punti pesanti come la ghisa da provare a fare propri in vista della “fase-2” del torneo e lo scontro diretto di San Severo è quasi come un anticipo della vitale poule salvezza cui ormai sono matematicamente costretti i ragazzi di Alessandro Lotesoriere.

Al loro futuro prossimo le tre portacolori della Romagna arrivano con dentro le consapevolezze maturate durante tutto un anno. Anche, e forse soprattutto, con quelle maturate in corsa da situazioni evolutesi positivamente e che hanno dato prospettive e potenzialità nuove ad Antimo Martino, Mattia Ferrari e al tecnico dell’OraSì.

La trasformazione di Adrian

In una lunga tradizione di giocatori incapaci di mantenere fede alle premesse, anche con Nate Adrian l’Unieuro ha voltato pagina del libro di storia. La sua parabola è quanto di più controcorrente ci sia nel basket moderno, ma sta rivelandosi decisiva per Forlì. Mentre tutti i lunghi si allontano da canestro, Adrian ci si è avvicinato, la sua stagione ha cambiato verso, il suo rendimento è schizzato in alto ed è diventato più continuo, l’Unieuro ha guadagnato solidità. Adesso l’ex Brindisi non ha più bisogno del tiro dall’arco per accendersi, non rimbalza più via nelle sportellate in area e le cifre lo dimostrano partendo dalla gara della sua svolta: il derby di Ravenna. Nelle ultime 7 gare ha segnato 19.4 punti (da 13.5), ha catturato 9.1 rimbalzi (erano 5.6 nelle prime 16), ha tirato 4.8 liberi contro i precedenti 3.1, ma soprattutto ha quasi il doppio delle conclusioni da due: 10.7 a gara contro le precedenti 5.7 e tirando per giunta meglio (54.6% contro il 52%). Tutto ciò lo sta rendendo dominante in A2.

Mascio e Bedo fattori vincenti

A Rimini la crescita più evidente e significativa è stata quella di Simon Anumba, ma a ben guardare nelle vittorie dei biancorossi spiccano non solo i punti della coppia straniera Johnson-Ogbeide, ma anche il lavoro della “vecchia guardia”. Basti pensare al ruolo via via assunto da capitan Francesco Bedetti. Era partito con la prospettiva di vedere il campo con il binocolo e invece quando Rbr vince, lui è quasi sempre in campo nei momenti topici, Nei successi riminesi “Bedo” è presente per una media di 19.5 minuti contro i 14 delle gare perse. Qualcosa sulla sua utilità vorrà pur dire…

Dire si può, anzi si deve, di Stefano Masciadri, fattore nel derby da “ex” a Ravenna. Nelle vittorie c’è sempre la sua firma: 9.9 punti di media contro i 6.8 nei ko, il 66.6% da due e il 55% da tre al cospetto rispettivamente del 48.6% e del 33.3% nelle gare perse e ben 6.8 rimbalzi catturati contro i 3.8 degli altri match. Voleva dimostrare di essere ancora un fattore in A2 e ci sta riuscendo

I nuovi moschettieri

In vista della trasferta di San Severo e di tutta la poule salvezza, l’OraSì ha bisogno del miglior Bernardo Musso, ma è vero che le cifre attuali dell’italo-argentino sono da leggere anche in relazione alla crescita sensibile dei tre “nuovi moschettieri” giallorossi: Federico Bonacini, Danilo Petrovic e, finalmente, Kendall Anthony. Se l’esplosione dell’ex Reggio Emilia è clamorosa e sotto gli occhi dell’intero campionato, il serbo sta mostrando ciò che in tutto il girone d’andata era rimasto inespresso. Nelle ultime 8 gare ha statistiche da urlo: è salito da 8.3 a 12 punti di media, ma soprattutto tira con l’86.6% da due (26/30) e con il 53.8% da tre (14/26). Pazzesco. E la sua valutazione è passata da 5.9 a 12.8. Più responsabilità, intraprendenza ed efficacia, anche per Anthony, che nelle ultime 8 uscite ha realizzato 14.3 punti a partita tirando con percentuali dai 6.75 degne della sua nomea storica: 38.4% contro il 33% precedente. Subisce anche 5.2 falli a partita, mentre prima 3.3, segno di una pericolosità superiore di cui Ravenna ha estremo bisogno.

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