Basket A2, una prima volta per l’Unieuro

Basket

Una sfida mai andata in scena prima d’ora, un ostacolo da aggirare per continuare la corsa verso il primo posto a fine campionato. Oggi alle 18, l’Unieuro sarà impegnata in casa della Moncada Agrigento per bagnare con due punti il debutto assoluto su un campo difficile e nel quale Forlì non ha giocato mai nella sua storia. L’unico precedente risale, infatti, a ottobre 2014 con la sconfitta 75-83 maturata, però, al Pala Galasssi e mai entrata ufficialmente negli annali causa estromissione in corsa dal campionato di quella Fulgor Libertas.

Sembra trascorsa un’era geologica da allora e a parte capitan Chiarastella alla Fortitudo siciliana, i protagonisti sono tutti nuovi. A partire da Antimo Martino che sa quanto questo impegno sia importante per la sua squadra. «È una trasferta anche logisticamente impegnativa, da affrontare con la giusta concentrazione - afferma il tecnico dei biancorossi -. L’approccio alla gara, la mentalità con la quale l’affronteremo saranno determinanti, perché affrontiamo una squadra con buone individualità e che, come collettivo, farà di tutto per disputare una partita gagliarda in casa e metterci in difficoltà. Non sarà un match semplice, dovremo essere bravi a interpretarlo».

Assenza pesante

Sarà ancora una Forlì priva di Fabio Valentini quella che sfiderà i biancocelesti. «È presto per rivederlo in gruppo, sta continuando il suo percorso di recupero e valuteremo la prossima settimana considerando che, di base, non vogliamo correre alcun rischio e, quindi, non dobbiamo forzare i tempi».

Dal punto di vista tattico, le caratteristiche della Moncada di Marco Calvani (head coach di quella Virtus Roma finalista per lo scudetto della quale Martino era assistente) prevedono molta attenzione da parte dei romagnoli sulla coppia di esterni Cohill-Ambrosin.

«Si tratta di giocatori con punti nelle mani capaci di accendersi e poi c’è Chiarastella, un ottimo passatore, un atleta consistente di cui ho grande stima. Avendo, poi, molti giovani dimostratisi capaci di disputare partite importanti, dovremo essere bravi a non mettere nessuno di loro in fiducia».

È una gara mentalmente indicativa, anche perché il destino dell’Unieuro non si gioca solo sui big match casalinghi, ma tanto dalle partite con le formazioni che nella fase a orologio cercano punti di platino in ottica salvezza. Per questo Martino vuole una Unieuro compatta e unita come lo è stata sinora anche nelle difficoltà e nelle incomprensioni: leggasi l’abbraccio tra coach e Cinciarini dopo le occhiatacce reciproche del secondo periodo contro Rieti. «In quell’abbraccio c’è tanto. Questa è una squadra che ogni tanto dà segnali bellissimi. Quelli di persone che ci tengono, che arrivano in campo con la tensione giusta, ma poi affrontano la partita con lo spirito di giocare insieme e collaborare. Le incomprensioni fanno parte dello sport, l’importante è che mai si metta il proprio punto di vista davanti a quello del gruppo».

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