Basket A2, RivieraBanca sull’altalena ma ora si affida alle sicurezze

Basket

Se sarà la vittoria della svolta definitiva per RivieraBanca, lo dirà l’imminente futuro visto che all’orizzonte ci sono due sfide dall’altissimo coefficiente di difficoltà come quella di Trieste e lo scontro casalingo con Udine.

Intanto però Rbr domenica è tornata a gustare il sapore della festa sfumato proprio all’ultimo respiro con Cividale. Tra i mattatori dell’incontro senza storia contro un Nardò mai entrato in partita, c’è sicuramente Andrea Tassinari. «Era una partita importante, come del resto lo quella con Cividale e tutte le precedenti, nelle ultime quattro ne abbiamo vinte tre quindi penso che il nostro percorso si stia consolidando. Sono fiducioso, dopo il cambio di allenatore abbiamo intrapreso una nuova strada e stiamo lavorando bene».

Il play classe ‘96 ha segnato 11 punti mostrando una buona media da tre (3/5) e in generale è stato autore di una preziosa prestazione a livello difensivo, con qualche colpo di classe, il classico “made in Tasso” che non guasta mai.

Da sottolineare anche l’intesa con l’Mvp del match, Alessandro Grande. «La coppia ha funzionato, mi sono sentito sempre bene ed è bello giocare con lui. I canestri difficili? Non saprei spiegare come ho fatto».

Sul leit motiv della prima vittoria tra le mura amiche del 2024, Tassinari non ha dubbi. «Siamo rimasti tutti concentrati, anche quando Nardò si è portata a -12. In quel momento abbiamo respirato e ci siamo affidati alle nostre sicurezze. Certo qualche errore c’è stato, altrimenti ogni partita finirebbe a 150 punti».

Il ritorno al successo è fondamentale per il morale ma anche per una classifica molto incerta prima della fine della regular season. «In questo momento siamo a pari contro l’unica con cui abbiamo gli scontri diretti a sfavore (Cividale, ndc), rimangono due gare contro altrettante squadre fortissime. Potrebbe essere il momento della svolta, la cosiddetta prova del nove».

Il Tasso, biancorosso dal 2021, non le manda mai a dire e nonostante il suo innegabile attaccamento alla piazza, mostra un pizzico di dispiacere. «Sono sempre sincero e non ho apprezzato l’atteggiamento finale della curva. Sono scelte loro, rispetto il fatto che abbiano voluto scioperare, ma a fine gara non mi è piaciuto che non abbiano voluto festeggiare con noi».

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