Basket A2, Rbr ora ha un attacco che non dipende più dalle triple a bersaglio

La strana settimana della Rinascita, che non si concluderà domenica ma lunedì, quando scenderà in campo a Cremona, prosegue con Derrick Marks ai box (trauma distrattivo del rachide cervicale), ma in netto miglioramento e che sarà valutato ‘day by day’.

Un giorno in più stavolta può tornare utile per Rbr che a Cremona cerca il quarto hurrà consecutivo, in mezzo a un momento felice che ormai si estende dall’inizio del girone di ritorno. Le tabelle per la qualificazione ai play-off sono già state fatte e pare che per la certezza di evitare i play-out (e quindi centrare una posizione dall’ottava in su) servano 32 punti, con la Rinascita oggi a 26 (sesta piazza solitaria).

Calendario alla mano, significa vincere i due match casalinghi residui (con Monferrato e Luiss) e uno dei tre fuori casa (Cremona, Torino, Urania Milano). In realtà, anche con due successi ci sarebbero possibilità di entrare nelle prime otto, ma questa squadra veramente può temere di non farcela?

Anche contro Latina si è visto l’attuale potenziale di una squadra cresciuta molto anche a livello fisico: nelle ultime sfide, infatti, a differenza del passato RivieraBanca esce alla distanza, sia perché la panchina è molto profonda rispetto alle pari-classifica dell’altro girone e perché il lavoro atletico svolto sotto la gestione Dell’Agnello, che ha voluto anche un richiamo atletico durante l’ultima sosta, ha regalato più resistenza ai giocatori.

Ma questa squadra adesso ha un attacco che è tra i migliori della A2 e che non dipende più dalle triple: pensate che Justin Johnson, il miglior marcatore biancorosso della fase a orologio con 18 punti ad allacciata, si esprime col 57% e cattura 11.2 rimbalzi, per una produzione che ne fa uno dei migliori, a livello valutativo, dell’intero campionato.

La serenità portata dal nuovo coach, che ha risollevato le facce di giocatori prima spenti come Grande e Scarponi, si nota anche nei momenti ‘down’, quando gli avversari riescono a mettere qualche granello di sabbia negli ingranaggi biancorossi. Ecco che allora si materializza la zona-press e ci si affida al playmaking di Tomassini, sempre più utilizzato da regista (8.6 punti e 4 assist di media nella fase a orologio). Che dire, poi, della crescita di Simioni? Prima era solo un lungo che si apriva per tirare, adesso è presente sotto canestro su ambo i lati: 9.8 punti e 4.6 rimbalzi con il 65% da due, perché ha mani morbide e si fa trovare spesso al posto giusto con la palla che sta molto poco ferma in mano al palleggiatore.

Chiudiamo con Marks perché la sua ‘espressione’ spesso è stata oggetto di mugugni da parte del pubblico: la realtà è che è dura doversi paragonare a Jazz Johnson, ma il ‘2’ ne mette 14.4 con 50% da due e il 40% da tre, smazzando anche 2 assist. E’ vero che a volte si assenta: se fosse anche più continuo, giocherebbe a piano di sopra.

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