Basket A2, I play-off come inizio: RivieraBanca Rimini è già proiettata nel futuro

Play-off. Forse assodati a un certo punto del campionato, sicuramente sognati da società e tifosi, ma tutt’altro che scontati in una jungla come la serie A2. Poi si entra nel merito con l’amministratore delegato di Rbr, Paolo Carasso e si va oltre. Molto oltre. «Per assurdo potrei dire che a volte il risultato del campo passa in secondo piano quando si esce dal Flaminio. Perché ora parliamo di play-off e siamo contenti, ma la nostra più grande soddisfazione è aver reso la domenica di basket un momento in cui non solo si vede la partita, ma si viene al palazzo per giocare, ballare, saltare, partecipare alle estrazioni, aspettare la premiazione del cartellone più bello. Abbiamo trasformato la partita di pallacanestro in un evento sportivo a tutto tondo. Si è creata un’empatia straordinaria tra squadra e pubblico. La tifoseria di RivieraBanca è giovane, abbiamo tante famiglie al palazzo. La curva è straordinaria, i ragazzi ci seguono dappertutto, il tifo caldo, continuo e appassionato trascina tutti. Lo staff di comunicazione con Simone Campanati e Michela Manfroni in testa ha fatto un super lavoro, coinvolgono senza soste tutti gli spettatori. E la squadra che si vinca o che si perda, lascia il campo tra abbracci, selfie, dimostrando una disponibilità totale». Carasso snocciola dati importanti. «Abbiamo smentito il detto che a Rimini si va a vedere lo sport solo se si vince. Qui si va a vedere lo sport se si fa in un certo modo. Siamo stati premiati come società con il maggior riempimento del palazzetto (87%), nel girone di ritorno siamo stati quelli con il maggior aumento di spettatori paganti e sottolineo paganti. Pur disputando comunque un campionato di media classifica, siamo quarti nei due gironi di A2 come spettatori all’ingresso, ma secondi per incassi e in questa categorie ci sono piazze storiche come Forlì, Cantù, la stessa Fortitudo».