La difesa Up, gli alti e bassi della Tema l’antipasto giusto per il derby del Ruggi

La difesa dell’Andrea Costa, gli alti e bassi di Faenza, l’orgoglio dell’OraSì e il periodo nero della Virtus Imola. La 12a giornata ha lasciato, come spesso accade, umori differenti nelle varie piazze romagnole, anche se il (netto) successo giallorosso al Ruggi va considerato come il risultato più indicativo del week-end per la Romagna Cadetta. Perché? Intanto Ravenna, dopo il grave passo falso di Pesaro, ha battuto un avversario fortemente implicato nella lotta salvezza e questo colpo fa il paio con il +10 casalingo su Nocera. Insomma, una bella sistemata ai potenziali scontri diretti per l’Auletta-band, in attesa della sfida casalinga di domenica prossima con Quarrata, di quella sempre al Pala Costa con Piombino del 14 dicembre e della trasferta a Cerreto d’Esi contro Fabriano della settimana successiva. Vincere queste partite, o almeno una buona parte di esse, significa per l’OraSì sistemarsi in una posizione abbastanza di comodo, allontanando con forza lo spettro play-out e giocandosi poi in tranquillità le proprie carte al banco dei play-in.

Aver espugnato il Ruggi vale doppio per Ravenna e lo stesso ragionamento, in negativo, vale per la Virtus Imola: nel giro di otto giorni i gialloneri hanno ceduto inopinatamente fra le mura amiche al Piombino (-15) e all’OraSì (-14), vale a dire due delle squadre sulla carta appartenenti alla fascia appena sopra la zona retrocessione. Se le prime cinque-sei del girone appaiono davvero di un altro pianeta rispetto a Melchiorri e compagni, ecco invece che con certi avversari la classifica bisogna muoverla. Altrimenti tutto, o quasi, passerà dagli scontri diretti con Fabriano, Loreto Pesaro e Nocera (tutte a braccetto all’ultimo posto con 4 punti) e non è detto che basterà qualche 2-0, se fra San Severo, Quarrata, Chiusi e Casoria (in ordine sparso) la Virtus non comincerà a raccogliere qualcosa. Fra l’altro domenica sono esplosi pure i primi malumori al Ruggi fra la tifoseria giallonera e bisognerà capire se il mercato, dopo Giorgi, porterà in serbo qualche altra novità a coach Galetti. L’inserimento di un solido esterno da categoria sembrerebbe la soluzione più logica, poi dipenderà pure dalle disponibilità economiche del club virtussino e dalla legge dell’offerta. Non sempre, insomma, è detto che sia possibile trovare proprio ciò di cui si ha bisogno.

Faenza favorita, Up di rincorsa

Il viaggio domenicale in Toscana si è trasformato in un ritorno con sensazioni completamente opposte per Raggisolaris e Andrea Costa, sorpresa la prima da un rattoppato Chiusi e sorprendente la seconda per aver espugnato Piombino senza Sanguinetti, Zedda, Gatto e praticamente Tamani. Sabato, fra l’altro, sarà derby proprio fra biancorossi e neroverdi al Pala Ruggi, con Faenza comprensibilmente arrabbiata per la sconfitta e motivata dalle dichiarazioni post-partita di coach Pansa. L’Up ha dimostrato con i fatti di avere una identità ormai precisa, a livello tecnico ed emotivo: la forza della difesa costruita da Luca Dalmonte insieme al suo staff e quella di un gruppo capace di buttare il cuore oltre ogni ostacolo, ecco di cosa è composto il Dna biancorosso. Ovviamente una rotazione a sette come quella forzatamente utilizzata al Pala Tenda di Piombino, potrebbe diventare un ostacolo troppo grosso nel derby di sabato sera, sia alla luce della maggiore caratura di Faenza rispetto ai toscani, che per la difficoltà a riproporre quintetti con Kupstas da play e Moffa da guardia contro gli “scafati” Raggi di coach Pansa. Insomma, in attesa di qualche certezza da parte dell’infermeria imolese, la Tema va considerata favorita per il derby romagnolo, specie se Dalmonte non dovesse recuperare alcuna delle pedine al momento mancanti. Sulla condizione del ginocchio destro di Tamani (sottoposto lunedì sera ad una risonanza magnetica) si dovrebbero avere novità oggi, ma anche nel caso di un “lieto fine” per lo scivolone di Piombino è impossibile pensare ad un recupero istantaneo dell’ex Cento. Qualche speranza in più potrebbero averla, in ordine decrescente, Sanguinetti e Gatto, però il virus del primo e il ginocchio dolente del secondo vanno presi con le molle e nessuno nello staff biancorosso intende rischiare. Senza dimenticare la problematica, questa già sicura, di una serie di allenamenti che fino almeno a giovedì compreso saranno “rattoppati” per le numerose assenze.

Quanto ai Raggi la classifica, con il sesto posto a quota 14 e un +2 nel saldo vinte fuori/perse in casa, resta ancora estremamente positiva, al netto del passo falso di Chiusi e delle sconfitte, forse evitabili, in trasferta con Casoria e Quarrata. Insomma, Fragonara e compagni hanno spremuto quasi il massimo da questa prima parte di stagione, ma a differenza dell’Andrea Costa non sembrano avere ancora un Dna chiaro e decodificato. Gli alti e bassi e le partenze false, specie lontano dal Pala Cattani, vanno lette in questo senso, poi a livello individuale la qualità del roster faentino è talmente alta da ovviare alle altre problematiche, ma per fare il salto di qualità Faenza deve diventare squadra con la S maiuscola. E capire come e con chi vuole vincere le partite.

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