In un campionato che dimostra come ogni successo sia sempre davvero da conquistare, l’Andrea Costa torna a giocare al Ruggi (palla a due ore 20.30, arbitri i toscani Luchi, Melai e Baldini) contro un Fabriano in decisa ripresa. I marchigiani vengono infatti da 2 vittorie consecutive, compresa la prima stagionale in trasferta (sul campo di Chiusi), e da una sconfitta al fotofinish (-2 casalingo) con la Virtus Roma, chiaro segnale di come gli innesti del folletto Abega e del solido lungo Wojciechowski abbiano ribaltato in positivo la squadra di coach Nunzi.
L’Up farà bene a tenere gli occhi aperti: Fabriano è un cliente molto scomodo
Calendario da sfruttare
L’Andrea Costa vista contro Casoria, «brutta, sporca e cattiva» come l’ha definita Luca Dalmonte, è chiamata ad un bis casalingo che non le riesce dalla terza e quarta giornata (Virtus Imola e Quarrata nell’ordine). Con quella odierna sarà la nona partita interna contro le 7 giocate in trasferta e, a prescindere dal record (positivo quello lontano dal Ruggi, 4-3), il calendario va sfruttato in previsione dei momenti difficili: «Valutare Fabriano leggendo semplicemente la classifica attuale - ecco le parole della vigilia del nocchiero biancorosso ai social Up - non è corretto, perché la squadra è cresciuta in modo significativo nel corso delle partite. In particolare gli arrivi di Abega e Wojciechowski ha dato una dimensione completamente diversa al gruppo, alzandone il valore complessivo. Ora Fabriano sta esprimendo una pallacanestro organizzata, efficiente e performante, con un play come Romondia capace di produrre numeri e gioco, una pedina di forte impatto sulle partite come Dri e lo straniero Silke-Zunda affidabile terminale offensivo».
Aggiunta preziosa
A livello di roster non sono attese novità stasera in casa Up, perché i progressi fisici di Tamani non sono ancora sufficienti a ributtarlo in partita e se ne riparlerà, forse, per la trasferta a San Severo di domenica prossima. Di certo Dalmonte contro Casoria ha avuto conferma dell’utilità del nuovo innesto Abati Tourè e, al merito, l’allenatore imolese rivela un segreto importante nel successo di sabato scorso: «Abati Toure? L’ha vinta il mio assistente Vincenzo Virgallita, è stato lui a consigliarmi, per una questione di cambi sistematici, di metterlo dentro nel finale al posto di Thioune. E’ stato bravo Soma ad inserirsi velocemente dentro la squadra».
Sugli stenti dell’attacco biancorosso l’allenatore imolese ha insistito, nel dopo-Casoria, su due concetti importanti: «Noi dobbiamo essere più bravi a giocare contro le differenti reazioni delle difese altrui. Poi è necessario che alziamo il livello di accettazione di certi contatti, convivendoci. Ho detto però agli arbitri che devono essere più attenti sui fischi».