Basket B: Andrea Costa, Lucio Martini: «Fare lo sgambetto a Roseto sarebbe un bel colpo»

Lucio Martini, domenica con l’Andrea Costa ha vinto il derby a Ravenna, visto che lei è di Lugo si sentiva di giocare praticamente in casa?
«Si, proprio così, anche perché sulle tribune c’erano tanti amici e parenti e, soprattutto, i miei genitori. A livello personale non ho fatto la prestazione che speravo, però credo ci possa stare data la mia giovane età. Devo continuare a dare il 110% in allenamento e pensare a fare meglio la prossima».
Contro l’OraSì avete riscattato l’incredibile sconfitta subita al Ruggi con Mestre, soddisfatti?
«Assolutamente sì. Non è affatto scontato digerire partite del genere. Ci eravamo detti durante la settimana che dovevamo usare tutto quello come lezione, per non ripetere gli stessi errori. E che non dovevamo lasciarci andare a livello morale. Facile a dirsi, ma non sempre e farsi, e per questo siamo stati davvero bravi, prima andando fino a +17 e poi riprendendoci il successo quando sembrava sfuggire. Passarci la palla in attacco e difendere, non abbiamo alternative per fare risultato».
E’ proprio quello che vi ha detto coach Di Paolantonio nella pausa fra il terzo e il quarto periodo, quando eravate finiti a -4, vero?
«Proprio così. Sono i concetti chiave del nostro gioco, solo che siamo molto bravi ad applicarli ad inizio partita e poi, ogni tanto, ci smarriamo. Purtroppo anche la rimonta subita con Mestre ci era capitata altre volte nel corso della stagione. La cosa più bella è stata regalare il successo al nostro incredibile pubblico, accorso in gran numero al Pala Costa».
Al di là delle cifre (2.9 punti, 2.5 rimbalzi e 11.2 minuti di media) l’impressione è che stia vivendo un periodo di calo dopo la strepitosa prima parte di stagione, condivide?
«Se devo fare un bilancio a livello personale sono molto soddisfatto, perché non è facile inserirsi in una squadra Senior e in un campionato tosto come la serie B. Qualche flessione durante l’anno ci sta, ma io ho capito che la cosa più importante resta seguire i dettami dell’allenatore, in settimana e la domenica. Solo così facendo mi posso mettere nelle condizioni di essere il più performante possibile e di aiutare la squadra».
Dall’esterno il suo rapporto con il tecnico Di Paolantonio sembra ottimo, conferma?
«Verissimo. Lui è stato chiaro con me, sin dal primo giorno di lavoro insieme. Mi ha detto che aveva bisogno nel ruolo di centro e che lo spazio, come tutti, avrei dovuto guadagnarmelo, perché lui fa giocare solo chi lo può aiutare a vincere la partita. Poi è bravo a capire quando certi errori sono dettati dall’inesperienza e quando, invece, dal fatto che semplicemente devo darmi una svegliata. In generale, e sono sicuro la pensino così anche i compagni, il grande pregio di Emanuele è di trasmettere fiducia a tutti noi, così quando entriamo in campo sappiamo cosa fare e ci sentiamo stimati».
In poco tempo è diventato il “cocco” dei tifosi biancorossi, se lo aspettava?
«Sinceramente no, o almeno non così da subito. Domenica 18 febbraio ho compiuto 20 anni e la curva mi ha regalato una sciarpa che adesso custodisco gelosamente in camera mia. Mi ha fatto un gran piacere, specie considerando come avevamo perso la partita, non era facile farmi un pensiero del genere».
Domenica arriva la capolista Roseto, ci proverete?
«Certo. Sappiamo che sarà durissima, ma potremo giocare a testa libera e fare uno sgambetto a Roseto sarebbe davvero un gran colpo per la nostra stagione».